Materiali nuovi, tagli asimmetrici, linee moderne. Raf Simons gioca con la moda imponendole nuove regole: le sue. Il creativo, da due anni a capo della maison Dior, porta sulle passerelle della haute couture parigina una collezione, quella della primavera/estate 2014, tutta incentrata su un imperativo categorico: modernità. Un inno a dimenticare l’eleganza classica così come si è abituati a immaginarla. La donna targata Christian Dior – capelli lasciati sciolti dietro le spalle e con maxi riga laterale che ordina il ciuffo dietro l’orecchio – affronta la nuova stagione con passo sicuro e piglio deciso, muovendosi sinuosa in abiti che sono un tripudio di maestria artigianale.
Le lunghezze si accorciano – lasciando qualche centimetro sotto il ginocchio solo ai pochi abiti da cocktail e concedendo alle stoffe leggere e pregiate di accarezzare il pavimento per la grande soirée – giocando con una quasi costante asimettria geometrica sul dietro. È un tripudio di abiti, intervallati da pantaloni e gonne completi di microtop. È un’esplosione di traforature, di pizzi San Gallo e di organze lavorate ad arte. È un dolce alternarsi di bianchi e neri che lasciano spazio a rare pennellate di colore tenue o a sprazzi di fantasie floreali. È la materializzazione di un quadro astratto che trova nel candore scarno ed essenziale del padiglione costruito nel giardino del Musée Rodin la sua location ideale. Ogni creazione diventa così un’astrazione utile a recuperare “il legame emozionale che unisce la couture alle clienti”, come afferma lo stesso Raf Simons. E la modernità si gioca tutta nella forma pura di un’ alta moda ringiovanita e rinnovata, stupefacente come una tela di Piet Mondrian.