Venezuela: Maduro assolda i militari cubani per far fuoco sulla folla. Proteste in tutta Italia, l’ultima a Torino

L’ira dei venezuelani non si placa. In massa chiedono l’allontanamento di Maduro, considerato, dal maggior parte della popolazione, un vero e proprio dittatore. Nelle ultime manifestazioni e proteste organizzate dagli studenti, ma a cui hanno preso parte decine di migliaia di persone, riempiendo le strade in maniera impressionante, il coro di voci urla : “No alla dictadura, Fuera Maduro”.  Da Cuba, maggior sostenitore dell’attuale governo insediatosi, palesemente, in maniera illegittima, arrivano  i rinforzi militari che, a dire di tutti, non si fa problemi a sparare sulla folla. Oltre dieci le vittime, tra cui la miss Turismo e manifestanti pacifici, colpiti dal fuoco cubano ad altezza d’uomo.

In tutte le città del mondo la comunità venezuelana ha manifestato nelle piazze centrali, ultima di queste a Torino, dove l’assembramento dei figli di Boliva si è tenuto il 23 febbraio, anziché il 22, come chiesto dagli studenti venezuelani in Patria, per non intralciare l’altra protesta, quella dei NoTav.  Cuori venezuelani infiammati e disperati che intonano canti popolari del Venezuela e lamentano la mancanza di libertà di parola in Patria, dove non solo la delinquenza ha raggiunto livelli incredibilmente alti, ma la politica di Caracas ha fatto sì che nessuno abbia più interesse a produrre nulla con il risultato che nei supermercati non sia disponibile nessun bene alimentare di prima necessità, tra cui il latte, lo zucchero e la farina delle ‘arepas’, alimento principe della cucina locale.

Maduro, famoso per le sue rozze gaffe e per le dimostrazioni di ignoranza geografica e storica, viene diretto dai fratelli Castro, che non vogliono perdere l’unica fonte da cui attingere petrolio e denaro, il Venezuela. Il popolo, anche quello che fino a un paio di anni fa sosteneva il  Chávez, oggi è al fianco dell’immenso fiume di persone che riempie le strade di tutte le città del Paese. L’Italia mediatica non si decide a dar spazio a una notizia che solo grazie ad alcuni quotidiani on line, primo fra tutti newnotizie, sta arrivando al pubblico. Né Rai, né Mediaset, nà La7, si degnano di dare spazio al dramma che si sta consumando in Venezuela, dove sono ormai troppi gli studenti torturati, violentati e incarcerati dalle forze dell’ordine che, quasi certamente,  obbediscono ai dettami di Palacio Miraflores, non rispettando minimamente i diritti umani.

È ancora cocente la ferita causata dai brogli elettorali all’ultima elezione nel Paese, che ha dato per scontato, con una maggioranza risicatissima l’elezione di Maduro, ribattezzato Maburro dalla gente. Oggi la priorità è la “libertà”, esausti  di sottostare a una dittatura che, giorno per giorno, dimostra di essere sempre più violenta. Maduro accusa i primi colpi vitali e nel timore di essere sconfitto o, peggio, giustiziato dal popolo, punta il dito su tutto e tutti, senza rendersi conto che per il venezuelano c’è solo una via d’uscita: il suo ritiro,  “Non siamo più disposti ad essere governati da un dittatore ignorante che sostiene di parlare con gli uccellini di notte e che ci costringe a vivere come anime in pena – racconta una studentessa venezuelana che frequenta il Politecnico di Torino – vogliamo vivere in un Paese libero e democratico, nel rispetto dei diritti dell’uomo”.

I telegiornali italiani non dedicano lo spazio che merita, neppure la carta stampata se ne occupa in maniera seria. In molti siamo convinti che ci siano degli interessi a monte di questo silenzio, non si spiegherebbe altrimenti la censura da parte dei mass media italiani; notizie che non arrivano agli italiani, come i veri motivi delle sparizioni a Los Roques e l’orrore dell’operato e della dittatura di questa falsa rivoluzione bolivariana basata soltanto sulla repressione di un popolo.

Cosmo de La Fuente (Carlos Gullì)
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