Tra i 43.368 iscritti che hanno partecipato alla votazione indetta ieri sul blog di Beppe Grillo, ad avere la meglio sono stati i 29.883 che hanno “condannato” i 4 senatori “dissidenti” a lasciare il M5S.
Da oggi, dunque, Luis Alberto Orellana, Francesco Campanella, Fabrizio Bocchino e Lorenzo Battista non fanno più parte della compagine parlamentare pentastellata. A determinare la loro espulsione (votata prima in una tesissima riunione dei gruppi parlamentari 5 Stelle e ratificata ieri dalla Rete) è stato l’ennesimo “distinguo” intonato dai 4 ex pentastellati all’indomani dell’incontro tra Beppe Grillo e Matteo Renzi.
Un incontro infruttuoso per i 4 senatori, indispettiti dalle “spigolature” che il blogger di Genova ha riservato al premier incaricato da Giorgio Napolitano a sondare la disponibilità dei vari gruppi politici a concedergli una chance . Da qui l’ennesima diatriba interna, con alcuni parlamentari 5 Stelle fermi nel rimarcare la linea di Grillo che non ammette alcun dialogo con gli altri partiti, e altri insolentiti dai modi aggressivi e ultimativi del “portavoce” e dalla sua tendenza (a loro dire) a “soffocare” le opinioni disallineate.
Deputati e senatori pentastellati ne hanno parlato animosamente due sere fa, nel corso di un’assemblea (definita drammatica dai media) che ha alla fine proposto l’espulsione dei 4 senatori. Ma l’ultima parola è stata affidata alla Rete che si è ieri espressa confermando la scelta dell’assemblea. In uno stringato video pubblicato sul suo blog, Beppe Grillo aveva tagliato corto: “Dai territori ci segnalano che i 4 senatori si vedono poco e male”. “Spero che la Rete deciderà come l’assemblea così saremo un po’ di meno, ma più coesi e molto più forti”.
Così è stato, ma l’espulsione certificata ieri dagli internauti ha sclerotizzato la tensione all’interno del movimento. Stando alle informazioni filtrate nelle ultime ore, infatti, la “cacciata” di Campanella, Orellana, Bocchino e Battista ha spinto molti colleghi a solidarizzare con loro e ad annunciare la loro imminente fuoriuscita dal movimento. Il senatore Maurizio Romani avrebbe già firmato l’uscita dal gruppo di palazzo Madama e anche alcuni deputati, capitanati da Alessio Tacconi, sarebbero intenzionati a congedarsi dal movimento.
Ma i numeri sulla presunta “implosione” al’interno del M5S impazzano e c’è chi giura che la compagine “grillina” sia destinata ad assottigliarsi sensibilmente. In contemporanea con l’avvio (un po’ accidentato) del primo governo Renzi.