Da Ncd a Forza Italia: cosa succede a destra?

Casini, Alfano e Mauro

 

Cosa c’è dietro l‘intesa che Ncd, Udc e Popolari per l’Italia starebbero cementando, in vista delle prossime elezioni europee? Le versioni fornite sono due e, come spesso accade, non coincidono minimamente tra loro.

Secondo i diretti interessati, il progetto in cantiere altro non sarebbe se non il tentativo di unire le forze dei moderati che guardano a destra benedicendo le ricette riformatrici del governo Renzi. Le trattative (affidate ad Alfano e Cesa) sarebbero ancora in corso, ma il simbolo da presentare sarebbe già in fase di definizione e dovrebbe proporre in primo piano la scritta Ndc e il nome di Alfano leader, seguito dallo scudo crociato (di democristiana memoria) e, forse, anche dal logo del partito dell’ex ministro Mario Mauro.

La “grande ammucchiata” ha fatto storcere il naso agli ex compagni di Forza Italia, convinti che a spingere gli “alfaniani” a cementare alleanze coi “casiniani” e i “mauriani”, in vista dell’appuntamento elettorale di fine maggio, non sia stato un feeling politico-programmatico quanto, piuttosto, il timore di non superare, da soli, la soglia di sbarramento del 4%. “Altro che progetto innovativo di Ncd? – ha ironizzato la responsabile comunicazione di Fi, Debora Bergamini – Rispolverano lo scudo crociato”. E anche la “pitonessa” Daniela Santanchè ha voluto commentare, a modo suo, il disegno di alleanza elettorale: “Centro, centrino, centristi, ma sicuramente non centrali”, ha affondato la deputata berlusconiana.

“Punture” dietro le quali i forzisti sembrano voler nascondere il clima di grande preoccupazione che si respira anche all’interno del loro partito. Dove Silvio Berlusconi, che è stato ricoverato in ospedale per l’acutizzarsi di un’infiammazione al ginocchio, attende con ansia il verdetto dei giudici che il prossimo 10 aprile gli diranno se verrà affidato ai servizi sociali o dovrà scontare la pena agli arresti domiciliari. E a dare conferma del senso di allarmata sospensione che aleggia dalle parti di San Lorenzo in Lucina è stato il dialogo, “rubato” ieri dalle telecamere di  Repubblica Tv, tra il consigliere politico di Fi, Giovanni Toti, e Mariastella Gelmini. “Berlusconi non sa cosa fare con Renzi – ha confidato all’ex ministro Toti – Ha capito che quest’abbraccio mortale ci sta distruggendo, ma non sa come sganciarsi”.