Sexselfie: la diffusione dell’auto-scatto erotico

MahIl selfie è stato una delle manie più diffuse di questo inizio 2014; per chi non fosse avvezzo alle mode del Web, il tormentone non consiste in nient’altro che in un semplice autoscatto da condividere, poi, nei classici e diffusi Social Network, quali Facebook e Twitter. La voglia di voler sempre sorprendere il prossimo, ha indotto i consumatori del selfie a sbizzarrirsi con foto sempre più estreme, esilaranti e disparate.

Come ogni moda, e come ogni cosa nella vita, valicando certi limiti si rischia di entrare nel campo della degenerazione, nonostante, per molti fruitori, si tratti spesso di evoluzione o svolta. Ecco come gli innocui e simpatici selfie si trasformano in autoscatti erotici ai limiti della comune decenza. Le pose più sbarazzine, in posizioni altrettanto argute, spopolano sul Web. Quale sia lo scopo della moda è ancora un mistero; molti affermano sia un modo per mettere in imbarazzo il prossimo, mentre altri ritengono sia solo una questione di egocentrismo ai massimi storici.

Il discorso sarebbe affrontabile da un punto di vista culturale e di usi e costumi, ma mettere in mezzo la morale ed il ragionamento sociologico per discutere di quelle che probabilmente non sono altro che mode di (breve) passaggio, apparrebbe quasi inappropriato.

Alcuni dati, raccolti in America, attestano intanto come circa un ragazzo su cinque sia un assiduo produttore di selfie erotici, o selfie 2.0, come qualcuno li ha definiti. Al di là delle considerazioni, quest’ultima ventata di aria fresca apportata al mondo del web, potrebbe apparire – ad un primo sguardo – come solo uno sfogo di chi vive con un pizzico di noia la propria sessualità o la propria intimità, o come atto di persone per le quali la condivisione rappresenta l’elemento primo per un godimento pieno e completo . Ma solo ad un primo sguardo, eh.