Electrolux: l’azienda rompe coi sindacati

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La lunga vertenza Electrolux continua a riservare sgradevoli sorprese.

Le discussioni che si erano riavviate ieri tra il gruppo svedese e le sigle sindacali si sono, infatti, bruscamente interrotte per unilaterale decisione dell’Electrolux. Sul tavolo, lo ricordiamo, ci sono le condizioni da negoziare per garantire il mantenimento delle produzioni negli stabilimenti italiani, ma le posizioni delle parti in causa sembrano essere ancora marcatamente distanti.

Nello specifico, stando a quanto trapelato, l’Electrolux avrebbe proposto di ridurre le pause dei lavoratori (da 10 a 7,5 minuti) e auspicato l’aumento delle linee di produzione (11 pezzi in più nei forni e 20 pezzi in più nei reparti). In pratica, gli operai italiani del colosso svedese dovrebbero lavorare di più e riposarsi di meno. Condizioni considerate irricevibili dai sindacati, con la Fiom-Cgil che, stando a quanto riferito anche dalle altre sigle sindacali, avrebbe alzato la voce più di tutti contribuendo a interrompere le trattative in corso.

A farle ripartire ci penserà il Ministero dello Sviluppo economico, che ha invitato i dirigenti dell’Electrolux e i sindacati a rincontrarsi lunedì 12 maggio a Roma. Il tavolo vero e proprio (con tutte le parti coinvolte nella vertenza) si riaprirà mercoledì 14, dopodiché lo spinoso dossier passerà nelle mani del presidente del Consiglio.