Da sempre si mette in evidenza la disparità tra i due sessi, considerando la donna il sesso debole. Alcuni studi, tuttavia, mostrano come quello femminile sia tutt’altro che il sesso debole: non c’è ancora una precisa spiegazione scientifica, ma di certo la vita media femminile è più lunga di quella maschile. Second l’Organizzazione Mondiale della Sanità in Europa la vita media femminile ha raggiunto gli ottant’anni contro solo i settantadue degli uomini. Si stima che entro il 2050 le ultracinquantenni nelle aree povere del mondo arriveranno a circa 1,5 miliardi.
Secondo studi recenti le donne, inoltre, risponderebbero meglio ad alcune terapie, come se alcuni farmaci fossero più efficaci per le stesse. Tra i medicinali e le cure in questione compaiono: l‘acido acetilsalicilico, che ridurrebbe il rischio di infarto, avrebbe effetti maggiormente positivi sulle donne, come pure il pacemaker, per le cure di malattie cardiache. Uno studio australiano rivela, infine, che tra i neonati nati prematuramente, le femmine hanno maggiore probabilità di sopravvivenza: sarebbe infatti il 91% a “farcela”, contro il 77% dei neonati maschi. Pare, poi, che le donne sopportino meglio il dolore, anche se alcuni fastidi quali emicrania ed artrite reumatoide colpiscano più il sesso debole che gli uomini, che, invece, si abbattono di fronte ad un semplice mal di denti.