Sono circa 2 mila i lavoratori della formazione siciliana che hanno sfilato ieri per le vie di Palermo con le bandiere dei sindacati di categoria in mano: Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola. La “galassia” della formazione professionale è finita, come è noto, nel “mirino” del governo regionale che ha tentato di combatterne il clientelismo dilagante. Ma, a quanto riferito da sindacati e lavoratori, a pagarne le spese sarebbero stati un po’ tutti, anche quegli enti che hanno scelto di non aprire mai le loro porte alle richieste della politica territoriale (e non solo).
La manifestazione indetta ieri ha voluto accendere un faro sulla condizione di forte sofferenza di questi lavoratori che da troppo tempo (dai 12 ai 24 mesi) non percepiscono lo stipendio. Di più: sostenuti dai sindacati, i manifestanti hanno chiesto alla Regione Sicilia l’istituzione di un fondo di garanzia e l’avvio di una riforma condivisa dei servizi dell’impiego e della formazione professionale.
“I lavoratori sono esausti, vivono una vera e propria emergenza sociale e attendono orma da anni soluzioni che tardano ad arrivare – ha spiegato il segretario Cisl Scuola con delega alla Formazione, Giovanni Migliore – Oggi chiediamo con forza un impegno urgente del governo regionale con il coinvolgimento dell’Ars affinché vengano reperite le risorse necessarie per dare risposte ai lavoratori”. “Riteniamo, infatti, sia indispensabile – ha aggiunto il sindacalista – uno straordinario impegno del Parlamento regionale per gli interventi legislativi urgenti allo scopo di avviare un vero processo riformatore, a partire dal rispetto dei diritti delle persone e dei lavoratori, e una vera chiusura con il passato”.