Europa League, il Parma è fuori e Ghirardi paventa le dimissioni

NEWS_1261050681_GhirardiAmarezza, tantissima amarezza per il presidente del Parma Tommaso Ghirardi, intervenuto in conferenza stampa per commentare il respingimento del ricorso per ottenere la licenza Uefa e poter partecipare alla prossima Europa League.

Dopo una qualificazione altamente combattuta, infatti, i ducali sono stati obbligati a rinunciare al posto in Europa (a vantaggio del Torino che, nonostante abbia dilapidato il match point per l’Europa con un rigore fallito al 90′ da Cerci nell’ultimo match contro la Fiorentina, si ritrova a giocare il secondo torneo continentale) per un ritardo nel pagamento dell’Irpef.

Ho voluto convocare questa conferenza per chiarire cos’è successo – ha esordito il numero uno della compagine emiliana – Le licenze Uefa sono per prima cosa riguardo all’abilitazione allo stadio, alle competizioni europee che in un primo tempo non avevamo ottenuto per i problemi sulla tribuna est ed in un secondo tempo, invece, abbiamo ottenuto. Lo stadio era stato abilitato. Poi riguardano i debiti scaduti che il Parma ha onorato fino all’ultimo centesimo non avendo alcun debito al 30 marzo. Tutti i giocatori che hanno giocato con il Parma in questa stagione al 30 marzo avevano tutto pagato. Abbiamo presentato tutta la documentazione”.

Nonostante ciò, al Parma verrà impedito di giocare l’Europa League. Tommaso Ghirardi, quindi, dopo aver spiegato le dinamiche legate alla Covisoc, ha voluto sottolineare come non cerchi un capro espiatorio interno alla società in questa vicenda: “Il colpevole non esiste. Non posso imputare colpe ai miei uomini o ai consulenti esterni. Non abbiamo mai avuto un problema di questo tipo. Sono convinto ci siano state attenzioni particolari sui nostri conti, per questo mollo questo sport“.

E non pare assolutamente intenzionato a tornare sui propri passi: “Questo non è il nostro mondo. E’ il mondo di chi protesta, di chi si tira le bombe. Noi siamo gente perbene. Siete riusciti a farmi andar via da questo mondo. Dovete vergognarvi. Col calcio ho chiuso. Mi avete cacciato dal calcio, torno al mio paesello. Mi hanno giudicato persone che non hanno mai fatto sport e non ci hanno mai investito. Ho rassegnato le mie dimissioni, ho pregato Leonardi di gestire la società. Onorerò i miei impegni fino al 30 giugno. Da luglio inizio un’altra storia. Il Parma ora è in vendita al 100%. Me ne vado da vincitore, ho fatto anni stupendi. Abbiamo costruito qualcosa di importante. Ora tocca a qualcun altro portar rispetto a questa società ed a questi tifosi che non sono mai stati rispettati. Non si meritano una figura come la mia. Chi sono loro? Il sistema che non ha voluto il Parma in Europa“.