A volte è colpa dell’ignoranza, in altri casi della malafede, altre volte può dipendere dal fatto che si voglia, a tutti i costi, imbracciare una bandiera perché è quella che in un determinato momento va di moda o semplicemente perché rappresenta un partito, una corrente politica, un gruppo che forse ti ha aiutato in passato o semplicemente perché godi di un privilegio o di un ‘posto al sole’ grazie a chi appartiene ad essa. In certi casi, però, tutto questo dovrebbe svanire. Dico ‘dovrebbe’ perché succede che non avvenga e che per i diversi possibili motivi che sopra ho descritto si decida, addirittura di non tener conto della rovina di un Paese, della morte di innocenti, del dramma in atto di un luogo dove milioni di persone stanno vivendo un incubo; si decide di non tener conto che molto probabilmente il presidente del Venezuela, ormai riconosciuto ‘dittatore’ e che certamente sarà giudicato dal mondo per i crimini contro l’uomo che ha perpetrato durante il suo illegittimo mandato. Sì, parliamo proprio di Maduro, il cosiddetto delfino di Chávez, quello che Castro ha voluto al comando per assicurarsi il ‘mantenimento’.
Non è di politica che voglio parlare, perché non ci credo, soprattutto in quelli che utilizzano argomenti caldi, come quello del Venezuela, per poter procurarsi voti. Voglio parlare di senso dell’umanità, di serietà e di intelligenza. Non ci sono colori politici, né propaganda, quando si parla di un popolo massacrato. Napoli, o meglio dire la sua Giunta, dedicherà un Orto Botanico a Hugo Chávez, e non so quanto sia dovuto alla disinformazione, quanto al segnale che si vuol mandare a chi non conosce la verità e quanto alla malafede. Fatto sta che in questo modo si stanno calpestando i diritti umani ancora una volta. Come se un giorno, in un qualsiasi Paese del mondo qualcuno intitolasse una Piazza, un giardino, una scuola a un terrorista che in Italia ha fatto strage. Come se nella nazione X ci fosse un corso dedicato a Ceausescu o a Hitler o, per renderla più semplice, a un qualsiasi camorrista che forse ha fatto del bene a qualcuno ma ha annientato la vita di molti altri. È vero, non c’è da stupirsi, esistono individui e gruppi che ancora sostengono l’idea del nazzismo o sette che praticano le messe nere. Per fortuna la maggioranza ha l’intelligenza di capire dove risiede la verità, la maggioranza si rende conto di quale sia l’infernale operazione del governo venezuelano, che continua a spendere fortune per farsi propaganda in giro per il mondo, cercando chi possa commemorare il chavismo che ormai ha tolto la maschera e si è mostrato per quello che è: corruzione, morte, disperazione, delinquenza.
Il Venezuela, grazie al chavismo, sta morendo. Questa è la verità caro Sindaco, penso che avrebbe dovuto intitolare il giardino in questione a personaggi che hanno lasciato dietro sé un alto concetto della libertà dell’uomo, nomi come Mandela ad esempio e non a chi, oggi, è sinonimo di distruzione. La politica lasciamola da parte. Ci pensi un po’, anche giornali di snistra hanno fatto un passo indietro e molti giornalisti, che certo non sono di destra ma che hanno sicuramente una coscienza, oggi descrivono per quello che è il chavismo: un cruento fallimento. Ci pensi e ci ripensi. Rendersi conto di aver sbagliato a giudicare perché non si conosce la realtà di un Paese non è grave, è sintomo di intelligenza e di buonafede. In Italia ne abbiamo bisogno. Non crede? Mi domando cosa accadrà quando Maduro verrà giudicato come è successo a Saddam Hussein e il suo legame con Chàvez sarà sotto gli occhi di tutti? Cambierà il nome al giardino di Napoli?
Tengo a ricordare che Chavez non piaceva soltanto alla sinistra, se tutto questo nascesse dal fatto che lo si voglia abbinare a un simbolo ‘rosso’, piaceva molto anche alla destra. Il suo fare ricordava addirittura Mussolini. La verità è che non era né di destra né di sinitra, era solo un militare dispotico e tirannico, con un certo carisma e che per un poì ei è ingraziato una parte del popolo (all’inizio) promettendo il miglioramento del Paese che non c’è mai stato. Oggi, il suo successore, ha distrutto anche il concetto di chavsimo, Non confondiamoci! Le figlie e gli eredi del defunto caudillo, sono tra le persone più ricche al mondo. Nulla a che fare con il tema socialista. Sapesse quanti giardini potrebbero loro dedicare al padre e non lo fanno perché impegnate a godersi le loro ricchezze in giro per il mondo.
Non temiamo noi cultori della democrazia, della libertà, della “reale” uguaglianza, avremo solo un po’ di lavoro in più per dimostrare ai nostri fratelli italiani e napoletani, che la verità non è quella che in maniera molto strana sta cercando di far passare la città di Napoli. Come mai? Ci è mai stato in Venezuela? Ci vada subito, se riuscirà a trovare un biglietto aereo e se riuscirà poi a tornare in Italia, sicuramente chiederà di dedicare il giardino ai “Caduti per la democrazia in Venezuela”.
Cosmo de La Fuente