Ne parliamo ormai da mesi, ma questa volta pare che la trattativa tra Alitalia ed Etihad sia davvero giunta in prossimità del traguardo finale. Almeno stando alla nota congiunta che le due compagnie hanno voluto diramare ieri, nella quale viene confermata l’acquisizione, da parte degli emiratini, di un partecipazione azionaria del 49% di Alitalia.
“Le due compagnie aeree – si legge nel comunicato – procederanno già dai prossimi giorni alla finalizzazione della documentazione contrattuale che includerà le condizioni concordate. Il perfezionamento dell’operazione è soggetto alle approvazioni delle competenti autorità Antitrust”. E se il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, continua a definirsi “fiducioso” sul buon esito dell’operazione che ha già incassato il beneplacito delle banche e dei principali azionisti, restano però ancora un paio di criticità da affrontare.
Prima tra tutte, la questione esuberi (stando al piano prospettato da Etihad, ben 2.250 dipendenti Alitalia dovrebbero presto rimanere a casa) su cui i sindacati non intendono cedere facilmente. E poi le obiezioni poste da un importante competitor come Lufthansa, che guarda da sempre con grande preoccupazione all’imminente (sembrerebbe) matrimonio tra Alitalia ed Etihad. “E’ vitale che l’Unione europea e le autorità dei Paesi membri pongano fine alla concorrenza sleale da parte dell’aviazione sussidiata dallo Stato e proibiscano l’aggiramento delle regole europee in materia di sussidi”, hanno tuonato dalla compagnia tedesca.