Codacons: un’estate da dimenticare tra crisi, maltempo e rincari a scuola

Maltempo

 

Quella che sta per finire è un’estate che gli albergatori e gli addetti turistici del Bel Paese ricorderanno, con grande amarezza, per molto tempo. Per via di due fattori che il Codacons ha voluto mettere in evidenza in una nota tesa a tracciare un bilancio (negativo) della stagione balneare in fase di chiusura.

“Due i fattori che hanno determinato il dramma del turismo nel nostro Paese – si legge nel comunicato – la crisi economica che non accenna a placarsi, e che ha portato negli anni ad una progressiva riduzione delle partenze e dei giorni di villeggiatura, e il maltempo, con condizioni meteo eccezionali che hanno spinto un numero enorme di cittadini a rinunciare alle vacanze o disdire i pacchetti precedentemente acquistati.  Al punto che solo un italiano su due – ha precisato l’associazione – si è concesso una vacanza tra giugno e agosto, come confermano tutte le organizzazioni di settore del  turismo, degli alberghi e degli stabilimenti balneari. Un dato peggiore delle prime previsioni, aggravato dalle incerte condizioni meteorologiche che hanno inferto il definitivo colpo di grazia al turismo italiano, già messo a dura prova dalla concorrenza di Paesi come Spagna, Grecia e Croazia”.

“Le presenze di cittadini presso lidi e stabilimenti balneari sono calate mediamente del 30% rispetto allo scorso anno – ha dettagliato il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – e il danno complessivo per il settore turistico è stimabile in almeno 1,5 miliardi di euro nel periodo giugno-agosto, con ripercussioni pesanti per l’occupazione del comparto, che ha visto bruciare circa 50 mila posti di lavoro stagionali”. Un’estate da dimenticare, se non fosse per il numero dei turisti stranieri che, stando alle stime raccolte, ha fatto registrare un leggero aumento rispetto all’anno scorso. 

E anche il rientro sembra riservare amare sorprese. L’associazione che tutela i diritti dei consumatori ha, infatti, confermato l’arrivo della “stangata scuola”, con rincari del 2% (rispetto all’anno scorso) per l’acquisto di zaini, quaderni, astucci ecc… e una spesa media per i testi scolastici stimata intorno ai 350 euro, per un totale che, nelle migliori delle ipotesi, si aggirerà intorno ai 750 euro, ma che potrà superare anche i mille euro per studente.

Cifre d capogiro che comprometteranno ulteriormente il potere d’acquisto dei genitori. Il ministero dell’Istruzione deve intervenire per contenere la spesa delle famiglie ed impedire i rincari dei testi scolastici e lo sforamento dei tetti massimi fissati dallo stesso dicastero – ha affermato Carlo Rienzi – La stangata che attende gli italiani sul fronte della scuola, infatti, minerà i consumi in altri settori, perché le famiglie sempre più in difficoltà saranno costrette a rinunciare ad altri acquisti per poter mandare i propri figli a scuola, con evidenti danni per il commercio e l’economia nazionale”.