Nato l’11 dicembre del 1981 a Buenos Aires, Javier Saviola muove i suoi primi passi con il glorioso River Plate, con il quale diventa capocannoniere già a 19 anni. Con la maglia biancorossa degli argentini segnerà 45 goal in 3 anni, fino all’irrefutabile offerta del Barcellona, pari ad oltre 50 miliardi delle vecchie lire! Con la maglia azulgrana continua a segnare con una media di 1 goal ogni 2 partite (alla fine saranno 44 reti in 105 presenze), ma Van Gaal prima e Rijkaard poi lo relegano al ruolo di panchinaro…lui che era nato con la nomea dell’erede di Maradona, vista statura (1,69 m) e piede (sinistro). Tra il 2005 ed il 2006 passa quindi in prestito a Monaco (7 goal) e Siviglia (9), senza però lasciare il segno. Torna poi al Barça, ma i soli 5 goal lo vedono addirittura protagonista del più clamoroso dei “volta-bandiera” di Spagna, passando a parametro 0 agli eterni rivali del Real Madrid, dove segnerà soltanto 4 goal in 3 anni!
Nel 2009 è il Benfica a scommettere sul Conejo, autore di 24 goal in sole 69 presenze con la maglia delle Aquile lusitane. La squadra di Lisbona, che lo aveva pagato 5 milioni, gli rescinde però il contratto dopo una strana avventura con la polizia portoghese (arrestato per guida in stato di ebbrezza). Nel 2012 torna per la terza volta nella Liga spagnola per intraprendere la favola del Malaga di Pellegrini (8 goal), che però dura solo un anno. Infine è l’Olympiakos a puntare sull’ormai 33enne attaccante argentino, che ricambia il favore segnando 12 goal nella scorsa stagione.
L’1 settembre 2014, ultimo giorno di calciomercato estivo, Javier Saviola è invece sbarcato al Verona per il suo esordio nella Serie A: tra lui e Luca Toni, ora l’Hellas ha uno degli attacchi più esperti/vecchi di tutto il campionato italiano!
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