Coldiretti: otto italiani su dieci conservano cibi scaduti

Cibi scaduti

 

Il vademecum stilato dalla Coldiretti per allertare i consumatori sui “pericoli” che possono nascondersi nella dispensa, al ritorno dalle vacanze, ha svelato un dato che aiuta a comprendere come la crisi abbia cambiato le abitudini alimentari degli italiani, che hanno imparato a essere meno insofferenti nei confronti dei cibi scaduti.

Secondo la Coldiretti, infatti, l‘81% dei connazionali non butta il cibo scaduto; il 18% in più rispetto all’anno scorso. Una “tolleranza”, quella sviluppata dalla quasi totalità dei consumatori del Bel Paese che, secondo l’organizzazione, è da collegare al perdurare della crisi che costringe a economizzare su tutto – anche sul cibo – e a orientarsi da soli su scadenze e deperibilità dei prodotti alimentari.

Da qui il vademecum della Coldiretti che, sulla scorta di quanto rilevato, ha voluto avvertire gli italiani sui rischi per la loro salute. Non solo: la “guida” dell’associazione raccomanda a chi è appena rientrato dalle vacanze di verificare la funzionalità del freezer e di sincerarsi sull’integrità dei prodotti surgelati (se si è sviluppato ghiaccio sulla confezioni, è consigliabile buttarli); di eliminare le confezioni già aperte di latte o succhi di frutta dimenticati in frigorifero, così come le scatolette di tonno o di prodotti sotto olio che non sono più integralmente coperti dall’olio.

Tolleranza zero anche per i vasetti di yogurt con sospetti rigonfiamenti, e per le buste di pasta e riso che, se sono state chiuse malamente, potrebbero avere attratto insetti, larve o minuscole farfalline. Un ricovero in ospedale – sembra essere il senso delle raccomandazioni della Coldiretti – costerebbe ben più caro del discutibile risparmio legato alla tolleranza per prodotti non ben conservati o già scaduti.