La Premier League è ricca, mentre la Serie A è povera. Questo, a grandi linee, lo sanno tutti ma è guardando nel dettaglio i numeri dell’ultimo calciomercato che ci si rende realmente conto di quanto il nostro campionato sia indietro.
Il 45% delle spese totali per i trasferimenti tra i primi cinque campionati d’Europa è soltanto della Premier League, che ha sborsato oltre 1 miliardo di euro in questa sessione estiva di calciomercato. Sono invece appena 330 i milioni spesi dai club italiani.
Rispetto alla Premier, la Serie A è lontana anni luce. Negli ultimi dieci anni gli investimenti in Inghilterra sono triplicati – dai 386 milioni del 2006 ai 1054 del 2014 – e questo è merito soprattutto della spartizione dei diritti televisivi, nettamente più equa rispetto alla Serie A.
La scorsa stagione il retrocesso Cardiff ha incassato qualcosa come 78 milioni di euro dai diritti tv, mentre il Livorno (l’equivalente italiano) appena 21. In una stagione i club di Serie A incassano dai diritti tv meno della metà di quanto percepito dalle squadre di Premier.
E la situazione diventa preoccupante quando andiamo ad analizzare la crescita del potere di spesa: da quando c’è l’Euro, il potere d’acquisto della Serie A è cresciuto appena del 15%. Una percentuale irrisoria se paragonata a quelle di Premier League (207%), Liga (227%), Bundesliga (133%) e Ligue 1 (99%).
La Serie A è praticamente al palo rispetto agli altri top campionati d’Europa. E pensare che – come riportato dal Transfer Matching System della Fifa – il campionato italiano ha fatto registrare il volume di trasferimenti più alto d’Europa (1164, secondo solo alla Premier) nell’ultima sessione. Insomma, la creatività del calciomercato italiano è alta, ma purtroppo a essere bassa è la qualità degli acquisti.
In Italia arrivano e si spostano tanti giocatori, ma l’acquisto più costoso degli ultimi 12 anni lo ha fatto registrare il Napoli con Higuain (40 milioni) e solo grazie alla plusvalenza ricavata dalla cessione di Cavani. Il tetto massimo della spesa per l’acquisto di un singolo giocatore è di 25 milioni.
A livello complessivo, la spesa lorda sul mercato della Serie A è la terza in Europa – seconda c’è la Liga con 534 milioni investiti -, addirittura superiore a quella della Bundesliga. Ma a differenza del campionato tedesco, la Serie A non investe assolutamente su infrastrutture e settore giovanile. E l’ultimo Mondiale lo ha pienamente dimostrato.