Un recente documento reso pubblico dalla FAO, ha messo in risalto i benefici di consumare insetti, al fine di persuadere la gente ad abituarsi ad inserire nella loro alimentazione gli insetti. Visto che attualmente circa 1 miliardo di persone soffre di denutrizione cronica e il debito di risorse naturali, bisogna trovare altri alimenti da mettere nel piatto. Gli insetti di cui 1900 sono commestibili, risultano essere molto nutrienti e sostenibili, infatti nel globo circa 2 miliardi di persone li consumano abitualmente.
L’uomo sin da tempi antichissimi si cibava di insetti per sopravvivere, ma tale pratica è legata alle diverse regole culturali, sociali e religiose. Tuttavia senza saperlo, nella fase dei processi di lavorazione del cibo, piccoli frammenti di insetti vanno a finire nelle materie prime e quindi successivamente nello stomaco dei consumatori. Insetti quali le larve contengono un elevata percentuale di vitamine, proteine, grassi, fibre e sali minerali, molto simili a quelle contenute nella carne e nel pesce. Inoltre i grilli domestici contengono 205 grammi per chilo di proteine, molto simile al contenuto della carne di manzo. Ancora,una specie di termiti consumata in Venezuela fornisce un apporto proteico del 64% rispetto al suo peso, e il verme della farina risulta essere ricco di omega 3, quindi alla stessa stregua del pesce.
In Occidente gli insetti commestibili non sono molto consumati perché ritenuti disgustosi, nocivi o sporchi, invece in altri Paesi come per esempio la Thailandia sono considerati delle vere prelibatezze. Insetti come cavallette, coleotteri o larve, che si nutrono di foglie fresche o di legno, per cui sono più puliti e igienici di molti altri animali di cui di nutriamo solitamente.