Fabrizio Grossi, le condivisioni Facebook e le notizie parziali

carabinieri-test1-375x300Ogni tanto, capita di incontrare su Facebook note che vengono condivisi da decine di migliaia di persone: battendo su argomenti particolarmente caldi – e adoperando una retorica più o meno demagogica – è facile ottenere un po’ di fama 2.0 (e scatenare un po’ di indignazione, che pare sia quanto di più ricercato quest’oggi da chi prova a comunicare qualcosa in ambiente digitale).

Così, c’è riuscito l’utente Fabrizio Grossi che – con la foto di una macchina dei carabinieri condita da un commento di medie dimensioni – è riuscito ad ottenere oltre 100.000 like (e oltre 60.000 condivisioni, numeri da TzeTze – la piattaforma di notizie sensazionalistiche della Casaleggio Associati, per intenderci); analizzerò alcuni passaggi cruciali dell’intervento, detto che a questo link è possibile leggerlo per intero.

“Napoli è una città che vive al di fuori della legge, i cui abitanti, anche quelli che non sono criminali, tengono abitualmente comportamenti che in altre parti d’Italia non sono tollerati”: dire ciò è una frase quantomeno politicamente scorretta; è possibile dire che nessun napoletano è dotato di senso civico? Piuttosto, bisogna notare come negli ambienti degradati sia facile che proliferino malcostumi di ogni tipo, ma come ciò non accada solo a Napoli, ma in qualsiasi altri realtà italiana (penso alla periferia capitolina, piuttosto che a quella di una qualsiasi città lombarda o piemontese). Frattanto, è assolutamente scorretto inserire nel calderone degli ambienti degradati una intera città.

“Il padre che urla contro i Carabinieri … Ma non ha mai pensato di chiedersi dov’era tutte le notti suo figlio e chi frequentava????”: detto che l’uso di eccessivi punti interrogativi ricorda l’avvilente stile retorico dei famosi “sveglia!1!”, mi soffermo sulla insensibilità dell’autore dell’intervento; è possibile criticare il comportamento di un padre, straziato dalla morte del giovanissimo figlio? Potrà essere stato il padre più assente del mondo (e, in questo 2014, non sarebbe certamente qualcosa capace di sbalordire), ma un dolore come quello che può avere provato non può essere criticato in nessun modo da nessuno. Nemmeno per un attimo.

La perla, però, giunge sotto finale: “Solo un ricordo finale per quel Carabiniere ucciso ieri a Napoli da un ragazzo dell’età’ di Bifolco che, per aspirare a diventare un camorrista non ha esitato a sparare ed ha reso orfano un bambino di 11 mesi. Di quel Carabiniere non se ne parla, nessuno ha manifestato per le vie di Napoli….”. Vi chiedo solo di fare una ricerca su Google per verificare se il fatto è accaduto: nessuna fonte (per fortuna) parla di carabinieri uccisi in quel di Napoli nella data precedente alla foto postata da Fabrizio Grossi.  Dire una falsità (che coinvolge l’Arma, già sicuramente provata dagli accadimenti partenopei) di questa risma è assolutamente irresponsabile.

Date le tantissime condivisioni (e l’enorme dibattito scatenato) credo sia doveroso si faccia qualche precisazione: spero qualcuno dei tanti che hanno condiviso la foto in questione, magari ottenendo il risultato di sentirsi una persona un po’ migliore, possa leggere questo articolo e rendersi conto che è meglio riflettere prima di cliccare su un ‘mi piace’ o condividere un contenuto parziale.

Con le vostre condivisioni, il mondo non sarà un posto migliore. Usando il cervello, viceversa, qualche miglioria si potrebbe ottenere.