Meridiana nella tempesta: conti in rosso e licenziamenti in arrivo

Meridiana

 

Vola a bassa quota la compagnia aerea Meridiana per la quale, secondo i beninformati, i dirigenti starebbero approntando misure draconiane utili a riassorbire lo spaventoso buco da 370 milioni di euro accumulato negli ultimi tempi. Con conseguenze inevitabili sul piano occupazionale: per fare fronte alle continue perdite, i vertici dell’azienda hanno infatti prospettato una contrazione della forza lavoro pari al 71% che potrebbe lasciare a casa ben 1.600 dipendenti.

Di fronte a una situazione così compromessa (che ricorda i conti in rosso dell’ex Cai-Alitalia), a correre in soccorso della compagnia sarda potrebbe essere la Qatar Airways che, stando ai soliti beninformati, avrebbe manifestato il suo interessamento per Meridiana. Dopo Ethiad, insomma, un’altra compagnia mediorientale paventa di entrare nel mercato dei cieli italiani per acquisirne una fetta importante.

Sul piede di guerra i dipendenti Meridiana, per i quali (come già detto) si profilano nuvoloni. Al loro fianco, i sindacati, che puntano l’indice contro la cattiva gestione aziendale: Di fronte a uno scempio come quello causato ai conti – hanno scritto i rappresentanti dell’Usb al fondatore di Meridiana, Aga Khan – ci chiediamo davvero chi sia da licenziare. Per risolvere l’emergenza non è necessario mandare a casa i lavoratori, ma i componenti del Cda“. La tesi dei sindacati e dei lavoratori è che i 250 milioni di euro recentemente investiti dagli azionisti per dare ossigeno alle casse della compagnia siano finiti in un “buco nero”, vanificando così ogni tentativo di ripresa. “Purtroppo chi ‘pilotava’ l’azienda in questi anni – ha aggiunto il segretario della Cisl Galluria, Mirko Idili – ha dimostrato che non sapeva dove atterrare. I manager non sono neanche riusciti a gestire le ingenti risorse che il principe Aga Khan ha stanziato per evitare il fallimento”.

La colpa sarebbe, insomma, dei “colletti bianchi”, contro cui si sta riversando la rabbia e la preoccupazione dei lavoratori. Tanto che, da due giorni, il quartier generale della Meridiana (che si trova a Olbia) è stato potenziato con lastre di acciaio e filo spinato per scongiurare il rischio di eventuali scontri tra i dipendenti in agitazione e i dirigenti che lì lavorano. Una situazione incandescente, di fronte alla quale anche il governo ha promesso di intervenire, con l’apertura di un tavolo negoziale tra tutte le parti coinvolte.