Non concede troppe speranze l’ultima rilevazione dell‘Istat sul commercio estero italiano. Lo scorso mese di luglio ha fatto registrare un calo dell’1,6% (rispetto al mese precedente) nelle esportazioni e del 2,5% nelle importazioni.
A pesare sulle esportazioni sono state le contrazioni rilevate sia verso i mercati europei (-2,7%) che verso i mercati extra europei (-0,3%). Detto in altre parole: abbiamo faticato a vendere i nostri prodotti e servizi un po’ ovunque, ma in maniera particolarmente marcata all’interno dell’Ue. E la flessione, che ha coinvolto un po’ tutti i raggruppamenti, si è abbattuta con più enfasi sui prodotti energetici, la cui esportazione è diminuita in un mese del 6,7%.
Segno meno, come già accennato, anche davanti alle stime che riguardano l’import italiano, sceso del 2,6% nei rapporti commerciali con i Paesi extra europei e del 2,5% con i Paesi europei. Anche qui la contrazione ha riguardato tutti i principali raggruppamenti, fatta eccezione per i prodotti energetici che hanno fatto registrare un incremento dello 0,3%.
Ma c’è anche qualche buona notizia: la nota di ieri dell’istituto di statistica nazionale ha diffuso i dati che riguardano il trimestre maggio-luglio, certificando un aumento congiunturale (rispetto al trimestre precedente) delle esportazioni dello 0,7%. Più nel dettaglio: nei tre mesi presi in esame, l’export italiano è salito dell’1,7% nell’area extraeuropea mentre le vendite all’interno dell’Unione sono rimaste sostanzialmente invariate. E a far registrare le performance migliori sono stati i beni di consumo non durevoli (+1,6%), quelli strumentali (+0,7%) e i prodotti intermedi (+0,6%). Segno più anche per le importazioni cresciute, tra maggio e luglio 2014, del 2,5% rispetto al trimestre precedente (+2,5% verso l’area Ue e -0,5% verso l’area extra Ue). E se messi a confronto con le stime rilevate un anno fa, mentre l’export, a luglio 2014, è cresciuto dell’1,1%, l’import è invece calato dell’1,4%.
“A luglio 2014 – conclude la nota diffusa dall’Istat – il saldo commerciale è positivo (+6,9 miliardi), in ampliamento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (+6 miliardi). Si registra un avanzo sia con i Paesi extra Ue (+3,5 miliardi) sia con quelli Ue (+3,3 miliardi). La bilancia commerciale, al netto dei prodotti energetici, è attiva per 10,9 miliardi. Stati Uniti (+18,4%), Repubblica ceca (+16,4%) e Spagna (+10,8%) – prosegue la nota – sono i mercati più dinamici all’export. Risultano in rilevante espansione le vendite di autoveicoli (+12,6%) e di prodotti alimentari, bevande e tabacco (+5,9%). Alcuni dei prodotti tradizionali del Made in Italy (tessili, abbigliamento e mobili) sono in forte crescita (oltre il 5%). Gli acquisti da Paesi OPEC (-30,2%) e Russia (-27,2%) sono in marcata diminuzione. Le importazioni di gas naturale (-30,4%) e di prodotti petroliferi raffinati (-23,8%) registrano una rilevante flessione”.