Sammontana: esuberi e cassa integrazione a Empoli

Sammontana

 

Si profilano tempi bui per i dipendenti dello stabilimento Sammontana di Empoli. Le perdite registrate negli ultimi anni hanno, infatti, spinto i dirigenti della storica azienda di gelati a correre ai ripari annunciando 60 esuberi e l’avvio della cassa integrazione a rotazione per 220 (su 400) lavoratori. Per un periodo di tredici settimane.

Una doccia fredda che arriva agli sgoccioli di un’estate anomala, che ha contribuito non poco all’aggravarsi della situazione. Le temperature non proprio torride registratesi nei mesi di luglio e agosto hanno, infatti, causato un crollo nella vendita di gelati, con conseguenze evidenti sui bilanci del gruppo già provati dalle perdite degli scorsi anni. Stando a quanto trapelato, l’azienda che vanta 4 stabilimenti in tutta Italia e dà lavoro (finora) a 1.200 dipendenti è passata dai 53 milioni di euro di incassi del 2009 ai 38 milioni del 2013. Una contrazione significativa (legata alla flessione delle vendite) che ha messo in allarme i vertici del gruppo, intenzionati a ricorrere agli ammortizzatori sociali prima che sia troppo tardi.

Il settore del gelato ha subito perdite importanti negli ultimi anni: dal 2009 al 2013, le vendite dei gelati nei bar sono calate del 33% e quelle nella grande distribuzione del 5%. E anche se le performance della Sammontana sono state meno catastrofiche – rispettivamente del 29% e del 2% – l’effetto sul bilancio del gruppo è stato quanto mai pesante.

I dirigenti della Sammontana hanno già aperto un canale di discussione coi sindacati (Cgil, Cisl e Rsu), ai quali, nel corso di un incontro che si è svolto nei giorni scorsi presso la sede fiorentina di Confindustria, hanno parlato delle criticità che riguardano lo stabilimento di Empoli. Le discussioni sono ancora in corso (le parti torneranno a incontrarsi il prossimo 24 settembre) e i rappresentanti dei lavoratori attendono di avere un quadro più dettagliato della situazione prima di incoraggiare eventuali forme di agitazione.

A suggerire cautela è anche il sindaco di Empoli, Brenda BarniniLa notizia colpisce non solo per le implicazioni economiche, ma anche e soprattutto per il legame profondo che l’azienda ha con la città – ha detto –  La stagione estiva è stata davvero infelice e c’è la crisi, ma non bisogna abbattersi. Anzi è proprio questo il momento per stare ancora più vicini a questa grande impresa del nostro territorio e ai lavoratori per ricostruire nuove prospettive”.