Precari Istat in agitazione: No a proroga contratti a termine

Precari Istat

 

Da latore di dati e statistiche sull’economia nazionale a emblema della crisi fotografata quotidianamente nelle sue rilevazioni. E’ questa la “metamorfosi” subita dall‘Istat i cui dipendenti precari si sono organizzati in assemblea per chiedere maggiori garanzie occupazionali.

La protesta dei lavoratori ha causato ieri un ritardo nella diffusione dei dati sui consumi e sulle retribuzioni (slittati di un’ora) e ha, per questo, calamitato l’attenzione di tutti i media. I precari dell’istituto di statistica nazionale non gradiscono, in sintesi, i contenuti del Piano di fabbisogno 2014/2016 né l’accordo decentrato che propone la proroga dei contratti a termine per 372 persone. “In assenza dei requisiti minimi per costruire un percorso di interlocuzione con il governo verso la stabilizzazione – si legge nella nota diffusa ieri dall’assemblea dei precari Istat – non si può che formulare un giudizio di dissenso rispetto alla miope e criminosa gestione delle risorse umane operata”.

Non solo: i dipendenti in protesta rivendicano anche l’adeguamento dei contratti nazionali, fermi dal 2009: Le retribuzioni contrattuali sono ferme in termini nominali, ma in diminuzione in termini reali”, ha messo in evidenza la Flc Cgil. Che ha denunciato la decurtazione del 10% del fondo per il salario accessorio, la sottrazione delle risorse per la malattia, il tetto agli stipendi e il taglio dei buoni pasto. “È stato calcolato che in media – ha contabilizzato il sindacato dei lavoratori della conoscenza – un dipendente pubblico avrà perso circa cinquemila euro di stipendio, nel caso in cui sarà confermato il blocco anche per il 2015″.  Da qui la decisione, ufficializzata dai dipendenti precari dell’Istat, di continuare lo stato di agitazione fino alla grande manifestazione nazionale della Pubblica amministrazione convocata per il prossimo 8 novembre.