Ance: Imprese edili allo stremo, pagamenti ritardati per l’81% di loro

Imprese edili

 

Le imprese che operano nella filiera dell‘edilizia sono allo stremo e il governo non ha predisposto alcuna misura risolutiva per favorirne la ripresa. E’ questa, in estrema sintesi, l’accusa che l’Ance (Associazione nazionale costruttori edili) ha mosso ieri all’esecutivo, nel corso di un’audizione in commissione Ambiente alla Camera sul dl Sblocca Italia.

A fornire i numeri del “disastro” è stato il presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti, che ha parlato di un numero impressionante di imprese edili (pari all’81% del totale) che, nei primi sei mesi del 2014, vanta ancora crediti dalla Pubblica amministrazione. Di più: il 53% di queste imprese, a causa dei ritardati pagamenti, ha dovuto ridurre gli investimenti previsti e il 36% si è visto costretto a licenziare. Un quadro tutt’altro che incoraggiante, se si tiene conto che il debito complessivo che lo Stato avrebbe contratto con queste imprese ammonta a 10 miliardi di euro e che i tempi medi di pagamento si aggirano intorno ai 7 mesi, nonostante la legge prescriva che essi debbano essere onorati entro un tempo massimo di 30-60 giorni.

Da qui il je accuse mosso dai costruttori all’esecutivo e allo “Sblocca Italia” considerato inefficace: “Ci aspettavamo molto di più da questo provvedimento che doveva creare le condizioni per la crescita economica e invece si infrange sul muro dell’austerità“, ha detto Buzzetti. Che ha anche lamentato la mancanza di una strategia di ripresa a lungo termine per la filiera dell’edilizia: “Non è stata predisposta alcuna risorsa aggiuntiva – ha denunciato – ma sono solo state riprogrammate quelle esistenti destinate alle grandi opere”. Per non parlare della troppo poca concorrenza nelle gare, soprattutto quelle che riguardano i concessionari”, che, secondo l’Ance, penalizza le realtà imprenditoriali più piccole. 

Come uscirne allora? “Bisogna puntare sulla manutenzione del territorio, sulle scuole e la riqualificazione delle città – ha spiegato Buzzetti – per fare cose urgenti e immediatamente tangibili sia in termini di occupazione che di fiducia nel futuro”.