Gli ultimi dati trasmessi dall’Osservatorio del mercato immobiliare e comunicati dall’Agenzia delle Entrate lasciano intravedere qualche spiraglio. Le stime che riguardano il secondo trimestre 2014 (aprile-giugno) hanno, infatti, certificato un interessante cambiamento nei capoluoghi dove le compravendite sono tornate a crescere. Un segnale positivo che non basta, però, a incoraggiare troppo ottimismo: nel resto del Paese, infatti, il dato rimane negativo e registra un calo del 3,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Nel dettaglio: la flessione è stata più contenuta nel settore residenziale (-1%) e più marcata in quelli commerciale (-5,1%) e terziario (-6,9%). Il calo più significativo si è rilevato al Sud, dove è stato venduto o acquistato il 4,3% di case in meno rispetto all’anno precedente, seguito dal Nord con il -0,3%, mentre il Centro ha fatto registrare un dato positivo con un aumento dell’1,7% nella compravendita di abitazioni.
Per quanto riguarda gli immobili commerciali, stime pesanti sono state registrate sia al Sud (-9%) quanto al Centro (-8,8%), mentre ben più contenuta è stata la flessione rilevata al Nord (-0,7%). Nel settore terziario, infine, a uscirne con le ossa rotte è stato il Centro dove il calo è stato del 22,3% contro il -4,3% del Sud e il -2,2% del Nord.
Ma (come già accennato) c’è un pallido segnale di ripresa che ha coinvolto i Comuni capoluogo dove le compravendite immobiliari sono aumentate dell’1,8%. Un trend positivo che ha interessato soprattutto il settore residenziale salito del 3,8%. La performance più soddisfacente è stata quella di Firenze, dove la compravendita di abitazioni è salita del 12,6%, seguita da Bologna (+10,8%), Genova (+10,3%), Palermo (+7%), Milano (+6,9%) e Roma (+3,9%). In controtendenza, invece, Torino e Napoli dove, nel periodo preso in esame, la compravendita delle case è calata rispettivamente del 5,5% e del 6,3%.