Sei mesi di lavoro, prorogabile fino alla scadenza della mobilità: è questa l’occasione che l’Usl (Unità sanitaria locale) di Belluno ha offerto a due disoccupati.
L’idea, sostenuta dal direttore generale dell’Usl, Pietro Faronato, è quella di rispondere alla crisi con assunzioni a tempo determinato, proponendo alle persone costrette, per il momento, a rimanere a casa di svolgere mansioni di rilevanza sociale che possano ridare loro fiducia e speranza.
“E’ facoltà delle amministrazioni pubbliche utilizzare lavoratori in mobilità o con un altro trattamento speciale di disoccupazione – ha spiegato Faronato – Avevamo chiesto al Centro per l’impiego tre persone da impiegare negli uffici amministrativi di Belluno, in mansioni riconducibili al profilo di coadiutore amministrativo, per sei mesi prorogabili fino alla scadenza della mobilità”. Le persone assunte sono state in realtà solo due: una assegnata al magazzino e l’altra destinata a mansioni amministrative, ma il segnale dato dall’Usl bellunese rimane comunque importante e potrebbe imporsi come modello di “buona pratica” per altre realtà territoriali.
“Crediamo che questo tipo di assunzioni sia un vantaggio reciproco – ha continuato Faronato – per noi che possiamo utilizzare le competenze di queste persone ancora lontane dalla pensione, ma anche per loro stessi che possono acquisire nuove competenze e sentirsi utili”. “Il nostro scopo – ha rimarcato il direttore dell’Usl – è quello di ridare motivazione e dignità a questi lavoratori, di offrire loro nuovi stimoli per mantenere le loro competenze o acquisirne di altre”. “Siamo consapevoli che questa è una strada importante da percorrere – ha concluso Faronato – per contrastare la crisi”.