Con un presidio allestito dalle 11.00 di questa mattina fino alle 14.00 sotto la sede del ministero dello Sviluppo economico, i lavoratori della Rai ritorneranno a protestare contro la vendita di Rai Way, la società che detiene gli impianti di trasmissione e per la quale il governo ha prospettato la quotazione in Borsa.
A darne notizia una nota diffusa ieri dai sindacati che sostengono la lotta dei lavoratori: Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind-Confsal. “I sindacati sono contrari alla vendita parziale o totale dell’azienda, giudicata asset strategico per diffondere i contenuti televisivi e radiofonici e per vedersi assegnata nel 2016 la concessione di servizio pubblico radiotelevisivo”, si legge nel comunicato. “Sono settimane che abbiamo chiesto al ministero, e in particolare modo al sottosegretario alle Comunicazioni, l’onorevole Giacomelli – hanno precisato le sigle sindacali – un confronto alla presenza dell’azienda, ma in pieno stile del governo Renzi non vi è stata nessuna disponibilità in tal senso”.
“In gran fretta – continua la nota – si sta procedendo alla cessione dell’assetto, senza che le parti sociali siano state informate sulla percentuale di azioni collocabili in Borsa e senza che siano state chiarite le modalità di tale collocazione. Sul forte dubbio di legittimità dell’operazione, le organizzazioni sindacali hanno scritto alle autorità competenti Consob, Corte dei Conti, Agcom e Agcm”. “Siamo in assenza di un piano industriale di Rai o Rai Way – hanno denunciato sul finale i sindacati – condizione che impedisce ogni certezza rispetto al futuro industriale ed occupazionale della più grande azienda culturale del Paese”.
A esprimere solidarietà ai lavoratori della Rai sono stati Elio Lannutti e Rosario Trafiletti di Federconsumatori e Adusbef: “Le nostre associazioni – hanno detto – saranno sempre contro ogni iniziativa che tenda a destabilizzare o anche solo a indebolire il servizio pubblico del nostro Paese che per noi è pietra fondamentale della comunicazione e dell’informazione, a presidio della democrazia del nostro Paese”.