Imposte e tasse ai Comuni: un salasso da 800 euro all’anno

Tasse

 

Che il popolo italiano sia uno dei più “tartassati” (dal punto di vista fiscale) è cosa nota a tutti. Tra soldi da rendere allo Stato e quelli da versare ai Comuni, il portafoglio dei contribuenti si fa sempre più leggero, traducendosi – come abbondantemente certificato da istituti di ricerca e associazioni – nella necessità di economizzare su tutto.

A fare due calcoli è stato il sito OpenPolis, che ha focalizzato la propria attenzione sui soldi finiti nelle casse dei Comuni. Nel 2012, secondo l’indagine, il cittadino medio italiano ha sborsato qualcosa come 800 euro sia per le imposte (prelievi coattivi, slegati da specifiche prestazioni) sia per le tasse, riscosse a fronte di uno specifico servizio usufruito. Una cifra importante che, in alcune amministrazioni, si è fatta ancora più rotonda.

Nello specifico, l’indagine di OpenPolis ha passato in rassegna i bilanci delle 15 città più popolose d’Italia svelando che, nel 2012, è stata Venezia a chiedere di più ai suoi concittadini. Il contribuente medio veneziano ha, infatti, dovuto sborsare  più di 1.169 euro all’anno. Altamente “tartassati” anche i cittadini romani che per imposte e tasse hanno versato all’allora amministrazione Alemanno 1.093 euro. Poco al di sotto dei mille euro (974, 75 euro per l’esattezza) è stato, invece, il contributo dato dai cittadini di Genova, che hanno pagato due euro all’anno in più rispetto ai milanesi (972,91 euro). Al quinto posto della classica dei Comuni più “costosi” troviamo, invece, Bologna, con un contributo medio di 964,08 euro a cittadino. A seguire Torino (886,75 euro), Firenze, all’epoca amministrata da Matteo Renzi (885,03 euro), Napoli (861,42 euro), Bari (810, 36 euro), Padova (719,66 euro), Trieste (616,83 euro), Catania (567,09 euro), Verona (564,05 euro), Palermo (438,59 euro) e Messina (388,75 euro).

Ma spulciando l’intera classifica stilata da OpenPolis, ci si imbatte in cifre da capogiro. Il Comune di Gerola Alta (in provincia di Sondrio) avrebbe, ad esempio, chiesto ai 197 abitanti che, secondo i rilevamenti, vi risiedono un contributo di ben 10.437,71 euro nel 2012. Appena due mila euro in meno di quanto i 36 abitanti di Pedesina (sempre in provincia di Sondrio) hanno dovuto versare al Comune (8.706,06 euro).  A non chiedere quasi nulla sono stati, invece, tre Comuni siciliani che, nell’anno preso in esame, hanno incassato pochissimo per tasse e imposte. Santa Caterina Villarmosa (provincia di Caltanissetta) ha chiesto ai suoi concittadini un contributo medio di 49,06 euro; Santa Elisabetta (Agrigento) si è accontentata di 46,48 euro e Capizzi (in provincia di Messina) si è limitata a chiedere 36,38 euro. Da guinness dei primati la situazione rilevata, infine, a Caselle Lurani (in provincia di Lodi) che, stando a quanto certificato da OpenPolis, non avrebbe chiesto nulla agli oltre 3 mila abitanti che vi risiedono.