Jobs Act: Renzi incontra i sindacati per un’ora

Renzi e Camusso   Nell’ora in cui gli studenti italiani varcano (senza troppo entusiasmo) l’ingresso delle scuole, i rappresentanti delle sigle sindacali entreranno questa mattina a Palazzo Chigi. La convocazione è fissata per le ore 8,00 e si spera nella massima puntualità di tutti perché il faccia a faccia tra il premier Matteo Renzi e i sindacalisti – con cui, finora, ha battagliato solo tramite i media –  durerà un’ora appena. A palesarsi al cospetto del presidente del Consiglio saranno il segretario della Cgil Susanna Camusso, quello uscente della Cisl, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti della Uil e Geremia Mancini dell’Ugl. A spalleggiare Renzi ci sarà, invece, il ministro del Lavoro, Giuliano Polettti. Perché è proprio sul lavoro che i convenuti dovranno confrontarsi, con specifico riferimento a quel Jobs Act sul quale il governo ha preannunciato l’intenzione di porre la fiducia. A conti fatti, dunque, il faccia  faccia mattutino a Palazzo Chigi non ha alcuna speranza di cambiare le cose. Il disegno riformatore del premier (che fa storcere il naso anche alla “minoranza” del Pd) sembra essersi già definito e ai sindacati non resterà che prenderne atto. Con l’amarezza di chi non è riuscito a intervenire per tempo nel dibattito (per mancanza propria o altrui), contribuendo alla costruzione di un confronto leale e proficuo. E se si considerano le “frecciatine” che fino a ieri Susanna Camusso ha recapitato al premier – rinverdendo il paragone con la Thatcher e intonando ironicamente quella canzone, “Un’ora sola ti vorrei”, che può fare da colonna sonora all’incontro di questa mattina – è facile immaginare che quello che si svolgerà tra qualche minuto a Palazzo Chigi altro non sarà se non l’ennesimo match tra avversari indisponibili a trattare. Uno “scazzottamento” contingentato e fuori tempo massimo di cui il Paese avrebbe volentieri fatto a meno.