Della situazione dei circa 200 dipendenti dello stabilimento Agnesi di Imperia ci eravamo già occupati. Il patron del gruppo, Angelo Colussi, nel confermare la crisi delle vendite, ha ribadito l’intenzione di chiudere lo storico pastificio per trasferire la produzione altrove. Una notizia che ha gettato nel panico i lavoratori che da ieri hanno deciso di incrociare le braccia per l’intera settimana.
Uno sciopero di 4 giorni, sostenuto dai sindacati e dai lavoratori delle cooperative che collaborano con la Agnesi di Imperia, che non poteva non prendere il via da una spaghettata davanti ai cancelli della fabbrica. Mentre per domani pomeriggio è già stata annunciata una fiaccolata che, dalle ore 18, sfilerà per le strade del centro, nella speranza di coinvolgere buona parte della cittadinanza.
Intanto, a raggiungere il presidio allestito ieri dai dipendenti della Agnesi, è stato anche il sindaco di Imperia, Carlo Capacci. Che ha testimoniato la sua vicinanza ai lavoratori, ma li ha anche invitati a non forzare troppo la mano. In questi giorni, è prevista la visita, in fabbrica, di una delegazione di importanti clienti giapponesi ai quali i lavoratori in sciopero vorrebbero consegnare la loro versione dei fatti. Una mossa che il sindaco Capacci considera incauta poiché rischia, a suo giudizio, di acuire le tensioni con la dirigenza del gruppo, con cui le trattative potrebbero (forse) essere riprese.