Al lungo elenco di aziende che, dal Nord al Sud del Paese, rischiano di chiudere i battenti, appartiene anche la Trw di Livorno. Lo stabilimento toscano, specializzato nella produzione di componenti auto che riguardano il sistema sterzante, dà lavoro a 413 dipendenti (500 con l’indotto) che, da qualche tempo, non dormono più sogni tranquilli.
Il motivo? La paventata chiusura dello stabilimento da parte della multinazionale americana che – stando a quanto denunciato dai dipendenti di Livorno – dopo aver chiesto sacrifici in termini di maggiore produttività, ma anche di cassa integrazione e contratti di solidarietà, sembra adesso orientata a interrompere le produzioni. Da qui la reazione dei lavoratori che hanno deciso di organizzarsi per scongiurare il peggio. E per manifestare il loro disappunto nei confronti di un gruppo che – a loro giudizio – li ha ingannati, prospettando un rilancio nel quale non avrebbe mai creduto.
Nei giorni scorsi, i dipendenti livornesi della Trw hanno occupato la sede cittadina di Confindustria e organizzato iniziative tese a tenere alta l’attenzione su di loro. Coinvolgendo innanzitutto i dipendenti degli altri stabilimenti italiani della Trw (la multinazionale ne conta in tutto sei: due in Piemonte, due in Lombardia, uno in Emilia Romagna e uno in Toscana). Martedì scorso, insieme al sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, hanno raggiunto lo stabilimento di San Giovanni di Ostellato (in provincia di Ferrara) per fare volantinaggio e informare i colleghi su quanto sta accadendo nella loro città. Ottenendo in cambio una chiara manifestazione di solidarietà (i lavoratori si sono riuniti, in assemblea congiunta, nello spiazzale antistante la fabbrica) e la promessa che il prossimo 29 ottobre, in concomitanza con l’incontro azienda-governo che si terrà al ministero dello Sviluppo economico a Roma, tutti i dipendenti italiani della Trw si fermeranno per un’ora di sciopero a ogni fine turno.
Intanto a testimoniare la sua vicinanza ai lavoratori livornesi è stato ieri il segretario della Fiom, Maurizio Landini: “Era doveroso venire qui – ha detto – State vivendo un dramma perché l’azienda ha detto che vuol chiudere. Per impedirlo dovete evitare divisioni al vostro interno e i tentativi di dividervi saranno tanti”.