Come va il mercato del libro in Italia? Quanti sono i connazionali che, nonostante i tempi difficili, scelgono di non rinunciare al piacere di una buona lettura? A tracciare un quadro generale è stata l’Aie (Associazione Italiana Editori), che ha recentemente organizzato un convegno dedicato al futuro del libro.
La situazione – è bene precisarlo da subito – non è delle più rosee. Anzi: stando alle rilevazioni dell’associazione, relative al 2013, il mercato del libro italiano ha fatto registrare una perdita, in termini di vendite a volume, del 2,3% in un anno. A crollare sono state soprattutto le vendite dei cosiddetti “non fiction pratica“, ovvero di testi che si occupano di tempo libero e stili di vita, andate giù del 13,2%. A seguire i libri di “fiction specialistica” (filosofia, scienze sociali, management e business) che hanno subito una flessione nelle vendite pari all’8,6%, mentre un po’ più contenuta è stata la “crisi” dei volumi di fiction (-5,4% rispetto al 2012) e di saggistica (-4,2%). A “salvarsi” sono stati, invece, i libri per bambini e ragazzi le cui vendite, nel 2013, sono aumentate del 3,3%.
Quanto ai lettori: sono stati 21,9 milioni coloro che hanno scelto il tradizionale libro cartaceo (-9% rispetto al 2012) e 1,9 milioni coloro che hanno, invece, premiato l’e-book (+17%). Ed è proprio sul mercato del libro digitale che si stanno concentrando le attenzioni del mondo dell’editoria perché, stando a quanto rilevato dall’Aie, i titoli scaricati nel 2013 (tra i 4 e i 7 milioni) avrebbero generato un giro d’affari di 30 milioni di euro.
Ancora troppo poco, per il numero uno degli editori italiani, Marco Polillo, che – sulla scorta delle ultime stime relative ai primi 6 mesi del 2014, che continuano a fotografare la crisi del comparto – ha lanciato un appello al mondo delle istituzioni: “Aiutateci a dare una nuova occasione al settore – ha detto il presidente dell’Aie – Dateci sostegno, con un sistema organico di norme e di risorse finalizzate alla promozione della lettura e aiutateci a lavorare anche sui non lettori e sui lettori deboli. Aiutateci a favorire gli investimenti delle case editrici anche sul digitale – ha aggiunto Polillo – Sosteneteci nella battaglia europea per parificare libro ed ebook, dando così nuovo slancio al segmento digitale. E soprattutto – ha concluso il rappresentante degli editori – aiutateci tutelando il diritto d’autore, al tempo di internet, che resta base e fondamenta del nostro lavoro. Noi non vogliamo l’elemosina, ma un provvedimento cornice proprio come i settori in crisi”.