35 milioni di immigrati entro il 2050 per salvare l’Italia: ecco il piano dell’Onu

35 milioni downloaddi immigrati entro il 2050 per salvare l’ItaliaUn dossier pubblicato recentemente e concepito dal Dipartimento degli Affari sociali ed economici dell’Onu, il “Replacement Migration: is it a solution to declining and ageing populations?» analizza, mediante schemi algoritmici, i flussi migratori verso l’Europa a partire dal 1995.

La pseudo-ricerca, così come molti hanno inteso il piano, ha rilevato che si rende necessario far penetrare in territorio italiano tra i 35.088.000 ed i 119.684.000 immigrati, per lo più africani, per “rimpinguare” una popolazione che stenta a proliferare. I dati emersi dallo studio hanno evidenziato un notevole gap demografico in Italia e in altre nazioni europee, che va colmato attraverso l’introduzione di migranti africani ed asiatici.

Attualmente in Italia si stimano circa 5 milioni di immigrati, che negli anni a venire potrebbero costituire la maggioranza della popolazione. Nel 2050 si calcola che il nostro Paese ospiterà circa ventisei milioni di immigrati e di loro discendenti.

Il programma in questione, per ora meramente teorico, riproduce alla lettera il vecchio “Piano Kalergi”, dal nome di un politico austriaco riconosciuto come il fondatore del paneuropeismo e del multiculturalismo. Nato a Tokio nel 1894, nel suo libro «Praktischer Idealismus» pubblicato nel 1925 Kalergi teorizzava una Europa multiculturale e multi-etnica, dichiarando che “gli abitanti dei futuri “Stati Uniti d’Europa” non saranno i popoli originali del Vecchio continente, bensì una nuova popolazione multietnica ottenuta da un processo di mescolanza razziale”.

Sostanzialmente Kalergi sosteneva la necessità che i popoli d’Europa si mescolassero con africani ed asiatici “per distruggerne l’identità originale e le culture e creare un’unica popolazione meticcia, multiculturale, un concetto che sta alla base di tutte le politiche comunitarie volte all’integrazione e alla tutela delle minoranze”.

A detta di più d’uno il progetto sarebbe insensato giacché prospetta l’incremento della popolazione in un Paese già “affollato” e problematico come il nostro. Inoltre, tenendo in considerazione il fatto che il tasso di disoccupazione giovanile in Italia è tra i più elevati d’Europa, l’immissione di manodopera straniera aumenterebbe il disagio dei nostri connazionali, esasperando le difficoltà in cui versano le nuove generazioni di italiani nel trovare un impiego.

Tempo addietro l’antropologa Ida Magli aveva profetizzato sul “prossimo avvento dell’africanizzazione dell’Italia”, ma le sue previsioni, rivelatesi vere e fondate, non sono mai state accolte. E invero le lobby politiche sembrano essere tutte d’accordo su “un piano che prevede la distruzione degli Stati nazionali, l’omologazione di tutte i paesi, di ogni cultura, nella creazione di un unico grande mercato globale, dominato dall’élite finanziaria, nel progetto globale di quello che sarà un “New World Order”, un Nuovo Ordine Mondiale, obiettivo finale di tutti gli strateghi del mondialismo”.