La svolta algerina della Lucchini: 400 milioni dai nuovi proprietari della Cevital

La fabbrica Lucchini a Piombino

 

Tra le due “esotiche” pretendenti, a spuntarla alla fine è stata l’algerina Cevital. Il gruppo nordafricano è riuscito a sbaragliare la concorrenza della Jws Stell del magnate indiano Sajjan Jindal, che da più tempo ambiva ad acquisire l’acciaieria Lucchini di Piombino per la quale aveva anche presentato un’offerta vincolante.

Ma il verdetto ufficializzato dal commissario straordinario Pietro Nardi (che si è occupato di oliare gli ingranaggi più rugginosi della vertenza) ha chiuso la partita a favore degli algerini che, con un investimento di circa 400 milioni di euro che dovrebbe salvaguardare gli assetti occupazionali dello stabilimento, sono da ieri i nuovi proprietari del gruppo siderurgico toscano. Per la precisione, l’acquisto non coinvolge solo la Lucchini Piombino, ma anche la Lucchini Servizi e la Vertek Piombino, oltre che il 69,27% delle azioni di Gsi Lucchini.

Uno “shopping” importante, quello fatto ieri dalla Cevital in Italia, benedetto dalla nota diramata dal ministero dello Sviluppo economico che ha fornito tutti i particolari. “L’operazione – si legge – prevede il rilancio delle produzioni di acciaio mediante la realizzazione di due forni elettrici e altri investimenti nell’attività siderurgica, accompagnati dallo sviluppo di nuove iniziative industriali in ambito agro-alimentare e logistico, con investimenti previsti di circa 400 milioni di euro e prospettive, a regime, di pieno riutilizzo del personale Lucchini e Lucchini Servizi”. “Fin da subito – precisa la nota del Mise – Cevital assumerà alle proprie dipendenze 1.860 lavoratori“.