Allarme Uil: Con Jobs Act alle aziende converrà licenziare

Licenziare

 

A rinforzare gli iniziali tentennamenti della Uil sul buon funzionamento del Jobs Act sono arrivati i risultati di un recente studio realizzato dal sindacato secondo cui gli effetti combinati del nuovo contratto di lavoro previsto dal Jobs Act e l’incentivo alle assunzioni inserito nella legge di Stabilità innescherebbero un meccanismo perverso a causa del quale un’azienda potrebbe essere invogliata a licenziare perché ne ricaverebbe un vantaggio economico.

In pratica, se a partire dal 2015, un lavoratore venisse assunto e poi licenziato a fine anno, l’azienda beneficerebbe di un “saldo positivo” di 4.392 euro. E ancora più vantaggioso – ha messo in evidenza lo studio della Uil – risulterebbe licenziare un lavoratore dopo tre anni di attività perché il saldo positivo (a beneficio dell’azienda) schizzerebbe addirittura a 13.190 euro.

“La scelta del governo non ci sembra proprio geniale – ha tagliato corto il segretario confederale della Uil, Guglielmo Loy – si tolgono diritti ai lavoratori mentre si premiano tutte le imprese, anche quelle che licenziano o che non investono, e il risultato è un’economia stagnante e un tasso di disoccupazione sempre alto”. “Il Parlamento è ancora in tempo per correggere la legge di Stabilità – ha aggiunto il sindacalista – che non opera come stimolo ad assumere maggiormente, ma semplicemente sgrava le imprese da costi senza assicurare che si raggiunga l’obiettivo principale: creare nuova e buona occupazione”.