Il grande scrittore siciliano Luigi Pirandello il 10 dicembre di 80 anni fa riceveva dall’Accademia di Svezia il premio Nobel per la letteratura e per celebrare tale evento Sky Arte HD domani manderà in onda il documentario ‘Uno, Nessuno, Pirandello’. Nell’ambito di tale ricorrenza la città natale di Pirandello – Agrigento – vuole celebrare gli 80 anni dall’assegnazione del Nobel a Pirandello con diverse iniziative, conferenze, letture e film corti.
Il documentario su Pirandello è stato curato dal regista Citto Maselli, da 3D Produzioni in collaborazione con Istituto Luce, Istituto di Studi Pirandelliani e il Piccolo Teatro di Milano, e si avvale della consulenza scientifica e delle ricerche a cura di Franca Angelini, Dina Saponaro e Lucia Torsello. Tale interessante filmato di circa 60 minuti è costituito da diverse testimonianze di attori di teatro ed intellettuali, come per esempio Dario Fo, Michele Placido, Matteo Collura, Gabriele Lavia, Massimo Ammaniti, Elio Providenti, Mimmo Paladino, Emanuele Macaluso, Toni Servillo, Umberto Orsini, Adriana Asti ed è ambientato in quella che oggi è divenuta la sede dell’Istituto di Studi Pirandelliani e del teatro contemporaneo, ma che un tempo è stata la casa del grande letterato. I curatori del documentario hanno dichiarato: “Eppure su Pirandello, sull’uomo Pirandello, c’è stata quasi un’amnesia. L’ opera si studia a scuola, si rappresenta a teatro, mentre lui, con quella barbetta e quella figura ottocentesca, sparisce, in un gioco di doppi, come nelle sue novelle”.
Il documentario si apre con un ricordo d’infanzia del regista Citto Maselli, di cui Pirandello fu padrino. Secondo quanto racconta il regista, una sera prima di partire Pirandello in tono scherzoso gli dice che l’avrebbe portato con sé sul piroscafo diretto per l’America, nascosto dentro un baule. Le diverse testimonianze presenti nel documentario servono a ricostruire la vita di Pirandello e il suo difficile rapporto con le donne, sopratutto con la moglie Maria Antonietta che venne rinchiusa in una casa di cura perché in preda ad una folle gelosia, scatenata dalle studentesse del Maestro e dal suo lavoro di scrittore che lo portava a chiudersi nel suo studio per scrivere.