Che l’Italia non sia ancora tornata a correre, lo si può evincere (anche) dai dati emersi da due distinte indagini condotte dalla Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) e da Federalberghi.Che hanno sostanzialmente documentato come il Capodanno 2014 sarà all’insegna del contenimento dei costi per molti connazionali.
Secondo la Fipe, i ristoranti aperti saranno 74 mila e accoglieranno 4,7 milioni di clienti (l’1,3% in meno rispetto all’anno scorso). Un calo di persone che si tradurrà anche in una flessione degli incassi che, quest’anno, non dovrebbero andare oltre i 355 milioni di euro complessivi (-3,8% rispetto al 2013).
Ancora: stando a quanto rilevato dall’associazione degli esercizi pubblici, i ristoratori si aspettano, quest’anno, di riempire il 76% dei loro locali, peggiorando così il dato registrato dodici mesi fa che si attestava al 78%. Quanto all’offerta: il 70% degli esercenti interpellati nell’indagine ha dichiarato di prevedere solo il cenone (che costerà mediamente 70 euro a persona), mentre il 30% ha contemplato anche il veglione (per un costo totale di 77 euro). E se il 65% degli esercizi pubblici farà brindare i propri clienti rigorosamente con lo spumante, il 27% proporrà anche lo champagne, mentre il 9,6% porterà in tavola solo bollicine francesi.
Ciò che è emerso dall’indagine condotta da Federalberghi non si discosta troppo dal trend (negativo) rilevato dalla Fipe. Secondo lo studio dell’associazione degli albergatori, infatti, saranno circa 5,6 milioni (contro i 6 milioni dell’anno scorso) gli italiani che festeggeranno l’arrivo del nuovo anno lontano da casa. Ai quali occorre sommare i quasi 900 mila connazionali che sono partiti prima di Natale. Una quantità comunque esigua, se messa a confronto con i 53 milioni di italiani che, invece, dovranno accontentarsi di festeggiare a casa il Capodanno.
Ma concentriamoci sui fortunati vacanzieri: il 69% di loro resterà in Italia (contro il 76% dell’anno scorso), mentre il 31% (stima in salita rispetto al 24% del 2013) andrà all’estero scegliendo, nell’83% dei casi, una grande capitale europea. Non rinuncerà alla tradizionale montagna il 37% dei connazionali che resterà in Italia, seguito dal 30% che premierà, invece, una città diversa da quella di residenza e dal 17% che opterà per una città d’arte. Ma non mancano neanche coloro (il 17% del campione interpellato) che hanno scelto di salutare l’arrivo del nuovo anno in riva al mare e quelli (un esiguo 3%) che hanno preferito una località termale o un centro benessere.
Tutti gli altri, come già detto, resteranno a casa. I motivi? Sono rigorosamente economici per il 61% degli intervistati (pari a circa 30 milioni di italiani). Seguono il 16% degli interpellati che ha, invece, dichiarato di non potersi allontanare da casa per motivi di salute e il 14% che resterà a casa per motivi familiari. Mentre il 7% del campione intervistato da Federalberghi ha spiegato che a costringerlo a casa per l’ultimo dell’anno sono gli impegni di lavoro. Che di questi tempi vale bene, comunque, un viaggio di Capodanno.