Prezzo benzina di nuovo su: è colpa dell’euro debole

Benzina

 

Avete presente quando si fa qualcosa per rimediare a un danno e si finisce, però, per causarne uno nuovo? Ecco, l’immissione di liquidità disposta qualche giorno fa dal numero uno della Bce, Mario Draghi, sembra profilare uno scenario di questo tipo. Il Quantitative easing che promette di rilanciare investimenti e consumi nel nostro continente, infatti,  è riuscito, per il momento, solo a causare il rialzo del prezzo della benzina.

Un rincaro (per ora, va precisato, abbastanza contenuto) di cui non si sentiva affatto il bisogno. Né la nostalgia. A causarlo, secondo gli esperti, sono stati i rialzi registrati nel mercato del Mediterraneo, ma soprattutto il crollo dell’euro rispetto al dollaro che sta agevolando quella svalutazione da cui è necessario partire per far decollare l’atteso e applaudito piano di Draghi.

Tornando ai rincari della benzina, secondo Staffetta Quotidiana (il quotidiano delle fonti di energia), Eni ha fatto registrare un rialzo di 1,5 centesimi sia sulla benzina che sul diesel, Q8 si è fermata a 1 centesimo su entrambi i prodotti, mentre TotalErg ha fatto registrare un incremento di 1 centesimo sulla benzina e e di 5 millesimi sul diesel. I prezzi di tutti gli altri distributori (Esso, Ip, Shell e Tamoil) sono, invece, rimasti invariati.

In media, il prezzo della benzina ha raggiunto la cifra di 1,541 euro al litro, salendo di 0,8 centesimi, e quello del diesel si è attestato a 1,465 euro al litro, crescendo anch’esso di 0,8 centesimi di euro. Ma il sentore è che la tendenza sia destinata a salire ulteriormente, con buona pace degli automobilisti che, solo per qualche settimana, hanno potuto sgravarsi del “caro-benzina”.