OpenPolis: Le proposte del governo? Approvate molto prima di quelle parlamentari

Governo Renzi

 

Una cosa sono i disegni di legge presentati dal governo, altra cosa quelli proposti dai parlamentari. A marcare bene la differenza è stata OpenPolis (l’associazione che, dal 2006, sostiene e promuove l’accesso alle informazioni pubbliche) che, in una recente indagine, ha dimostrato come i tempi di approvazione dei provvedimenti governativi siano assai più brevi di quelli che riguardano, invece, le leggi proposte da senatori e deputati.

A favorire la “velocità” dei governi è sicuramente lo strumento del decreto che prevede la conversione in legge entro 60 giorni. Una tempistica favorevole, che ha permesso all’attuale esecutivo di “doppiare” il Parlamento, con uno score di 109 giorni contro 233, che ne certifica la netta “supremazia”.

Ma a ben guardare, i risultati incassati dagli esecutivi, in termini di tempo di approvazione delle loro leggi, sono stati sempre migliori di quelli riferibili ai Parlamenti. Seppure con qualche interessante distinzione.

Durante la XIII legislatura (1999-2001), il governo è riuscito, infatti, a far approvare le sue proposte in una media di 271 giorni, mentre i senatori e i deputati hanno dovuto aspettarne ben 494. Tempi ancora più stretti per il governo della XIV legislatura (2001-2006) che è riuscito a convertire in legge le proprie proposte in 158 giorni, contro i 505 dei parlamentari.

Una situazione di sostanziale equilibrio si è, invece, verificata durante la XV legislatura (2006-2008) quando i tempi di approvazione dei provvedimenti governativi sono stati di 120 giorni e quelli dei provvedimenti parlamentari di 183 giorni. Mentre le distanze sono tornate a farsi marcate nel corso della XVI legislatura (2008-2013), con una media di 116 giorni per l’approvazione delle leggi governative contro i 442 delle proposte avanzate dai parlamentari.

E arriviamo ai giorni nostri, ovvero alla XVI legislatura che ha visto avvicendarsi Enrico Letta e Matteo Renzi alla presidenza del Consiglio: dal 2013 al 2015, come già detto, il governo ha fatto approvare le sue proposte in 109 giorni, mentre i parlamentari hanno dovuto aspettarne 233. In pratica si è viaggiato (e si continua a viaggiare) a due velocità diverse.