Lavoratori del turismo in sciopero in attesa del rinnovo del contratto

Sciopero lavoratori turismoIl nostro Paese, si sa, dispone di una quantità di bellezze artistiche e naturali da fare invidia al resto del mondo. Un patrimonio inestimabile, che dovrebbe dare slancio a un’economia incardinata sul turismo. Eppure non è così. Anzi: la disattenzione che, da sempre, viene destinata al comparto turistico è una delle prove più schiaccianti della nostra “miopia” e dell’incapacità di valorizzare il bello che immeritatamente ci circonda.

In questo quadro, vanno inserite anche le lotte che, da due anni, i lavoratori del turismo stanno ingaggiando con le associazioni datoriali per il rinnovo del contratto. Lotte che, fino ad ora, non hanno sortito alcun risultato. Tanto che i sindacati di categoria – Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILtucs – hanno deciso di proclamare per oggi uno sciopero nazionale che sfocerà in tre manifestazioni a Milano, Roma e Taormina.

Ad incrociare le braccia saranno tantissimi lavoratori: dagli addetti delle mense, dei bar e dei ristoranti ai tour operator, passando per gli agenti di viaggio e i lavoratori degli alberghi e degli stabilimenti balneari e sciistici.

“In due anni e mezzo di trattative – denunciano i sindacati – le controparti hanno sempre mirato a un solo obbiettivo: far pagare i costi della crisi unicamente alle lavoratrici e ai lavoratori chiedendo loro di pagarsi di tasca propria il rinnovo del contratto, cedendo diritti e tutele quali, ad esempio, gli scatti di anzianità, i permessi individuali, la malattia. Fipe Confcommercio ed Angem si sono spinte anche oltre – hanno rincarato le sigle sindacali – disdettando il Contratto nazionale del Turismo, atto gravissimo e illegale che ha avuto il solo effetto di inasprire i confronti in atto”.

“Tutto ciò – hanno aggiunto i rappresentanti dei lavoratori – si sta consumando nel silenzio delle istituzioni e del governo che, quando parlano di Expo 2015, non fanno altro che evidenziarne le straordinarie opportunità, salvo poi dimenticarsi che chi lavorerà nei padiglioni dell’Esposizione Universale lo farà senza le tutele normative e salariali che solo un contratto di lavoro rinnovato può offrire”.