Si stima che in condizioni di normalità in Nepal più del 40% dei bambini soffra di malnutrizione cronica. A una settimana esatta dal terribile sisma che ha colpito almeno 12 distretti del Paese, il numero dei bambini denutriti è aumentato esponenzialmente.
In un comunicato ufficiale l’Unicef denuncia che attualmente in Nepal “circa 150.000 bambini sono affetti da malnutrizione acuta grave ed hanno bisogno di alimenti terapeutici per sopravvivere”; a questi bisogna sommare altri 288.000 bambini che mostrano segni di denutrizione e che, a loro volta, necessitano di cure appropriate per scongiurare eventuali aggravamenti.
C’è bisogno di assistenza alimentare per almeno 3 milioni di persone e il tempo per intervenire – per mettere in atto tutte le misure necessarie alla prevenzione di eventuali epidemie -, è poco.
La stagione dei monsoni si approssima: le piogge provocheranno alluvioni e smottamenti e la popolazione tutta sarà a rischio colera.
Il vice rappresentante Unicef in Nepal Rownak Khan, ha spiegato “Gli ospedali sono sovraffollati, l’acqua è scarsa, i corpi sono ancora sepolti dalle macerie e le persone dormono all’aria aperta. Queste sono le condizioni perfette per la proliferazione di malattie“.
“Nelle aree maggiormente interessate – dice Khan -, bisogna realizzare spazi a misura di bambino, riaprire scuole e ripristinare l’accesso all’acqua potabile e ai servizi sanitari di base”, per creare in loro, vittime inconsapevoli e fragili di una devastazione senza pari, una seppur minima parvenza di normalità.