C’è un indicatore che serve a misurare il livello di disagio sociale nel nostro Paese. E’ il Misery Index Confcommercio che, nel mese di marzo, ha fatto registrare un poco confortante aumento.
Rispetto al mese precedente, infatti, il Mic è salito dello 0,6%, passando dal 20,5 di febbraio al 21,1 di marzo. Per effetto sia dell’aumento della disoccupazione estesa – passata dal 16,5% di febbraio al 16,7% rilevato nel mese successivo – sia della variazione dei prezzi ad alta frequenza di consumo che a marzo è risultata nulla.
“Il contesto è ancora caratterizzato da molte incertezze – è stato il commento del Centro Studi di Confcommercio – Nel primo trimestre dell’anno, i modesti impulsi positivi provenienti dalla produzione non si sono, infatti, tradotti in una decisa ripresa dei consumi e non hanno prodotto effetti apprezzabili sui livelli occupazionali. Presumibilmente solo nei prossimi mesi, con il consolidarsi della ripresa e con il dispiegarsi degli effetti della recente riforma del mercato del lavoro – hanno auspicato i tecnici di Confcommercio – l’occupazione potrà registrare concreti segnali di miglioramento contribuendo a ridimensionare l’area del disagio sociale”.