Rappresentazioni classiche a Siracusa, i motivi d’interesse del 51esimo ciclo

La conferenza stampa di presentazione delle tragedie a SiracusaPer il 51° ciclo di rappresentazioni classiche a Siracusa, l’Istituto Nazionale del Dramma Antico mette in scena una trilogia fuori dai canoni costituita da ‘Le Supplici’ di Eschilo, l’ ‘Ifigenia in Aulide’ di Euripide e ‘Medea’ di Seneca. I tre testi trattano della figura femminile in tempi e su temi diversi.

Il tema de ‘Le Supplici’, della metà del V secolo, ha uno straordinario legame con l’attualità. Allora come oggi, si parla di movimenti migratori e accoglienza, di speranza di un nuovo futuro in terra straniera.

Incuriosisce e intriga l’uso del dialetto siciliano nella messa in scena di Moni Ovadia.

Di mezzo secolo dopo è il testo di Euripide ‘Ifigenia in Aulide’. Da sottolineare, nella struttura drammatica, è la particolarità della prima parte, in cui la trama sembra ricalcare schemi da commedia degli equivoci ma che finirà con il risolversi in tragedia.

Del 1° secolo dopo Cristo è la Medea di Seneca. Mettere a confronto un autore latino con la produzione tragica greca è una bella impresa didattica e una guida alla più profonda comprensione dell’evoluzione del genere teatrale in relazione ai tempi e ai popoli. In Seneca, ad esempio, il fatto luttuoso non viene narrato da un araldo, come avviene nella tragedia greca, ma messo in scena sotto gli occhi del pubblico.

Pubblico che siamo certi accorrerà numeroso per godere di questo mese e mezzo di cultura classica letteraria e architettonica.

Dal 15 maggio al 28 giugno al Teatro Greco di Siracusa.