E’ stato presentato ieri, al ministero dello Sviluppo Economico, il piano industriale con cui il gruppo algerino Cevital s’impegna a ridare slancio all’attività produttiva delle ex acciaierie Lucchini di Piombino.
Un piano che, stando ai beninformati, avrebbe convinto un po’ tutti i presenti alla riunione di ieri (tra cui il ministro Federica Guidi e molti rappresentanti delle amministrazioni locali) proponendo un investimento di 700 milioni di euro nei prossimi 3 anni. Una cifra importante con cui gli algerini vorrebbero non solo rilanciare l’area siderurgica, ma puntare anche sulla logistica e sull’agroalimentare.
Nel dettaglio: 300 milioni di euro dovrebbero essere destinati alla parte siderurgica che prevede l’ammodernamento dei laminatoi, la demolizione dei vecchi impianti dell’area a caldo (con relative bonifiche) e la realizzazione di un primo forno elettrico a cui dovrebbe seguirne un secondo. Il tutto per assestarsi, in maniera forte, sul mercato europeo.
Quanto alla logistica e all’agroalimentare, il gruppo fondato da Issad Rebrab vorrebbe mettere sul piatto ben 400 milioni di euro. Per fare cosa? Per triturare semi e mais da “convertire” in farina, per avviare lo stoccaggio di oli vegetali per uso alimentare e succhi di frutta e per realizzare uno zuccherificio. La Cevital, insomma, avrebbe in progetto l’ampliamento dell’offerta produttiva di Piombino. Non solo metallurgia, ma molto altro per conquistare una fetta importante del mercato mediterraneo.