Ieri pomeriggio, Domenica 17 Maggio 2015, ospite dell’Arena di Massimo Giletti su Rai 1, il Premier Matteo Renzi si è espresso circa la sentenza della Corte Costituzionale, che impone di rimborsare 4 milioni di pensionati, cui nel 2012 era stata bloccata l’indicizzazione della pensione.
Dal 2012 al 2015 si calcola che siano circa sei milioni i contribuenti che hanno visto ridotta la loro pensione, per un totale di 13 miliardi circa.
“Nessun pensionato perderà un centesimo – ha assicurato il Premier – scriveremo una nuova norma rispetto al blocco dell’indicizzazione che il primo Agosto restituirà a 4 milioni di pensionati 500 euro a testa. Saranno però escluse dai rimborsi le pensioni sopra i 3000 euro».
Il Primo Ministro ha altresì precisato: “Ovviamente non sarà un rimborso totale, ma ci sono 2 miliardi che mi ero tenuto per le misure contro la povertà”.
La misura è infatti un bonus una tantum, che non soddisfa i sindacati. Carla Cantone, segretario generale dello Spi Cgil, si è così espressa: “Sicuramente è meglio di niente ma la questione aperta non può finire né qui né così. Renzi farebbe bene a confrontarsi con noi per non fare errori”.
Il segretario della Uil, Romano Bellissima, è in dubbio: “Bisogna verificare adesso se restituirà i 500 euro a 4 milioni di persone […] Renzi è lo stesso che aveva promesso gli 80 euro anche ai pensionati. Ma questi soldi non si sono mai visti”.
Critiche anche dall’opposizione e parte della maggioranza.
Matteo Salvini irrompe: “I pensionati non hanno bisogno di elemosine, Renzi deve restituire tutto e subito, non un po’ e a rate. Faremo ricorso se Renzi non rispetta la sentenza della Consulta”.
Al leader della Lega fa eco Brunetta di Forza Italia: “se Renzi restituisce solo 2 dei 18 miliardi dovuti, vuol dire che gli altri 16 li toglie dalle tasche dei pensionati. È un imbroglio inaccettabile”.
Infine è la volta di Adusbef e Federconsumatori che annunciano: “se entro fine mese l’Inps non pagherà scatteranno le azioni legali e i decreti ingiuntivi per l’esercizio dei diritti dei pensionati”, e garantiscono che si batteranno contro “le carità pelose per vincere le elezioni”.