Come sono i rapporti commerciali che l’Italia intrattiene con i Paesi extra europei? A informarci su tutto è, come sempre, l’Istat che ha diffuso ieri l’ultima rilevazione sul commercio estero relativa ad aprile 2015.
Rispetto al mese precedente (marzo 2015), le esportazioni verso i Paesi extra Ue sono diminuite del 2%, per effetto del calo del 6,8% dei beni strumentali e del -5,4% registrato alla voce energia. In salita, invece, le esportazioni dei beni di consumo (+2,6%) e dei prodotti intermedi (+1%). Segno positivo per le importazioni, aumentate dell’1,5% in un mese. Una crescita trainata dal +12,4% dell’energia e dal +7,5% dei beni strumentali. E rallentata dal -5,5% dei prodotti intermedi e dal -4,3% dei beni di consumo.
Rispetto all’anno precedente, invece, sia le esportazioni che le importazioni sono aumentate. Più nel dettaglio: l’export è cresciuto del 12,2% (grazie al +15,7% dei prodotti intermedi e al +13,1% dei beni di consumo) e l’import è salito del 6,3%, nonostante il tonfo dell’energia (che ha fatto segnare un calo del 9,8%).
E al di fuori dell’Europa, i rapporti commerciali più remunerativi li abbiamo intessuti con gli Stati Uniti (+36,4%), la Cina (17,9%) e i Paesi asiatici in espansione (+12,5%). Mentre in rotta di collisione risultano i rapporti con la Russia, alla quale abbiamo venduto il 29,5% di prodotti in meno.