C’è voglia di impresa in Italia. A documentarla una recente indagine condotta da Cerved secondo la quale, nel 2014, sono state avviate 275 mila nuove imprese, il 2,3% in più rispetto all’anno precedente.
Più nel dettaglio: 168 mila sono state le newco nate come imprese individuali, 25 mila quelle avviate come società di persone e 83 mila quelle inaugurate come società di capitali. L’incremento più interessante si è registrato nel Nord-Ovest, dove il numero delle nuove imprese è salito del 2,9% in un solo anno; ma è andata bene anche nel Sud e nel Centro (che hanno fatto registrare rispettivamente una crescita del 2,8 e dell’1,8%), mentre il Nord-Est si è fermato a un timido +0,9%. Ancora: l’Osservatorio Cerved ha certificato un aumento delle imprese attive nel terziario, nell’industria e nell’edilizia e un calo di quelle che hanno operato nel campo delle utility (-14,3%) e nell’agricoltura (-1,4%).
E veniamo agli imprenditori che hanno deciso di mettersi in gioco: per 171 mila di loro, è stata “la prima volta”. Un quarto delle imprese individuali nate l’anno scorso sono state avviate da cittadini stranieri e anche le donne hanno giocato un ruolo importate mettendosi a capo del 42,3% delle società di persone e del 42,4% delle società di capitale. A spopolare sono stati, però, i giovani: gli under 35 hanno avviato, infatti, il 56,2% delle imprese individuali, il 51,6% delle società di persone e il 50,6% delle società di capitale tenute a battesimo nel 2014.
Ma Cerved è andata oltre e, in collaborazione con Italia Startup, ha fornito un’istantanea ancora più approfondita dell’impresa nostrana, concentrandosi sulle startup innovative. Ecco cosa è venuto fuori: delle 3 mila attualmente iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese, ben 1.256 sono state avviate l’anno scorso (+36% in un anno) specializzandosi nei settori dell’informatica, della ricerca scientifica, ma anche della meccanica e della produzione di beni hi-tech. A livello territoriale, è la Provincia di Trento a vincere ogni primato nazionale, con una concentrazione di startup innovative pari al 6,6% del campione totale. A seguire Trieste (6,4%), Ancona, Ravenna e Ferrara (4,1%), Modena (3,8%), Ascoli Piceno (3,6%), Lodi (3,5%) e due città lontanissime tra loro – non solo dal punto di vista geografico – come Reggio Calabria e Bergamo (entrambe al 3,2%).