Violenza sulle donne: tutti i numeri dell’Istat

Violenza sulle donne

 

Non solo stime economiche per l’Istat che ieri ha diffuso i dati relativi alle violenze subite dalle donne che risiedono in Italia dentro e fuori i nuclei familiari. L’indagine, relativa al 2014, ci fornisce un’istantanea allarmante: stando ai calcoli dell’istituto, infatti, le donne che, nel corso della loro vita, sono state vittime di una qualsiasi forma di violenza (fisica o sessuale) sono 6 milioni e 788 mila. Di queste, il 20,2% ha subito una violenza fisica e il 21% una violenza sessuale, mentre il 5,4% (corrispondente a 1 milione e 398 mila donne) è stata vittima di uno stupro o di un tentativo di stupro.

Ma l’indagine dell’Istat è andata oltre certificando come siano le donne straniere quelle più esposte alla violenza fisica (il 25,7% contro il 19,6% delle italiane), mentre al contrario siano le donne italiane a subire con maggiore frequenza una violenza sessuale (il 21,5% contro il 16,2% delle straniere). E tra le straniere, che sono le più soggette a stupri o tentativi di stupri, a rischiare di più sono le moldave (37,3%), le rumene (33,9%) e le ucraine (33,2%).

A inquietare è anche la giovane età in cui si diventa vittima di una violenza: stando alla rilevazione dell’Istat, infatti, il 10,6% delle donne che subisce una violenza non ha compiuto 16 anni. E ad aumentare è anche la quota dei figli che assistono a episodi di violenza perpetuati ai danni delle loro madri: era il 60,3% nel 2006 ed è il 65,2% adesso. Già, perché gran parte delle violenze – soprattutto sessuali – si consuma dentro le mura domestiche, se è vero (come è vero) che nel 62,7% dei casi a stuprare una donna è il suo partner attuale o quello precedente (in pratica un ex che non riesce ad accettare la fine della storia). Mentre gli autori delle molestie sessuali sono solitamente sconosciuti (76,8%).

Un quadro raccapricciante, nel quale emerge, però, qualche timido segnale di miglioramento. Rispetto al 2006, il numero delle violenze consumate ai danni delle donne è passato dal 13,3% all’11,3%. Per merito, soprattutto, di una maggiore informazione e di una accresciuta consapevolezza da parte delle vittime. Che, anche quando si tratta di denunciare il proprio compagno, non si mostrano più troppo riottose. Lo ha fatto l’anno scorso il 29,6% di loro, contro il 14,3% del 2006. E ad aumentare è stata anche la percentuale delle donne che hanno scelto di parlare del loro “problema” con qualcuno (dal 67,8 al 75,9% in 5 anni) o che si sono rivolte a servizi specializzati e a centri antiviolenza (dal 2,4 al 4,9%).