Unioncamere promuove il Jobs Act: tra aprile e giugno, 82 mila posti di lavoro in più

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“L’effetto Jobs Act si fa sentire nei programmi occupazionali delle imprese, corroborato dal vento di ripresa che sta attraversando il sistema produttivo”. Ad affermarlo Unioncamere, che ha diffuso ieri i dati del sistema informativo Excelsior relativi al trimestre aprile-giugno.

Tre mesi che – stando ai calcoli elaborati con il ministero del Lavoro – dovrebbero produrre 82 mila posti di lavoro in più nei settori dell’industria e dei servizi. Con un vero e proprio boom delle assunzioni a tempo indeterminato che dovrebbero essere 68.400 (il massimo storico da gennaio 2012), l’80% in più rispetto allo stesso trimestre del 2014. Ad aumentare del 4,6% dovrebbero essere anche i contratti a tempo determinato (Unioncamere e ministero se ne aspettano 157 mila) e del 7,8% quelli interinali che dovrebbero raggiungere quota 27 mila. Mentre in calo rispetto all’anno precedente dovrebbero essere i contratti di apprendistato (8.800, –8,7%) e soprattutto le collaborazioni a progetto (8.500, -36,4%).

Ancora: le rosee previsioni di Unioncamere e ministero del Lavoro prefigurano grandi risultati nel settore turistico dove, tra aprile e giugno, si dovrebbero registrare 61.600 posti di lavoro in più. Ma positive dovrebbero essere anche le performance del settore delle costruzioni (3.600 posti di lavoro aggiuntivi) e di quasi tutti i comparti dell’industria. Così come quelle dei servizi di supporto alle imprese e dei servizi legati all’Ict.

E se a riprendere il passo dovrebbero essere sia le imprese di piccole che di grandi dimensioni, per le quali sono previste rispettivamente 70 mila e 14 mila assunzioni in più su base annua, a faticare sono ancora le imprese di media dimensione che potrebbero lasciare per strada 1.100 lavoratori.

Infine, a livello territoriale, in aumento dello 0,3% è il saldo di assunzioni previsto nel Nord Ovest, dello 0,8% quelli del Nord Est e del Centro e dell‘1,1% quello del Sud e delle Isole. Sardegna, Trentino Alto Adige e Calabria dovrebbero essere le regioni con l’aumento più consistente di neo assunti, mentre a livello provinciale a primeggiare sono Rimini, Nuoro e Vibo Valentia.