Istat: a maggio 63 mila posti di lavoro in meno

Disoccupazione

 

A freddare gli entusiasmi dei sostenitori del Jobs Act sono arrivati ieri i dati del’Istat, che hanno raccontato di un nuovo calo del numero degli occupati nello scorso mese di maggio.

Più precisamente: dopo l’aumento dello 0,6% registrato ad aprile, a maggio gli occupati sono diminuiti dello 0,3% rispetto al mese precedente. Detta in numeri: 63 mila posti di lavoro sono andati in fumo. E se il tasso di occupazione, pari al 55,9%, è sceso in un mese dello 0,1%, rispetto all’anno precedente è invece salito dello 0,3%.

Ancora: il numero dei disoccupati, su base mensile, è rimasto sostanzialmente invariato così come il tasso di disoccupazione “inchiodato” al 12,4%. Ma rispetto ai dodici mesi precedenti, qualcosa è cambiato: il numero dei disoccupati è sceso dell’1,8% (corrispondente a 59 mila unità) mentre il tasso di disoccupazione ha subito una flessione dello 0,2%.

La panoramica scattata dall’Istat ha, inoltre, documentato l’aumento, a maggio, del numero degli inattivi di età compresa tra i 15 e i 64 anni. In un solo mese sono aumentati dello 0,3% (pari a 36 mila unità) portando il tasso di inattività al 36% (+0,1% rispetto ad aprile). Mentre su base annua, gli inattivi sono diminuiti dello 0,9% (pari a 135 mila unità) e il tasso di inattività è calato dello 0,2%.

Prendendo, infine, in considerazione i tre mesi precedenti, nel periodo marzo-maggio 2015, il tasso di occupazione è risultato in crescita dello 0,1%, così come quello di disoccupazione, mentre il tasso di inattività è sceso dello 0,2%.

Interpellato sulla rilevazione dell’istituto nazionale di statistica, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, si è sforzato di vedere il bicchiere mezzo pieno. “I dati diffusi dall’Istat – ha detto – attestano una diminuzione di 63 mila occupati a maggio che segue il consistente aumento di 159 mila registrato nel mese di aprile. Aumentano, invece, gli occupati (+60 mila) nel confronto con l’anno precedente. E’ il segno di una situazione non ancora stabilizzata ha affermato Poletti – dove i dati positivi, come quello delle previsioni di assunzione delle imprese diffuso ieri da Unioncamere, si incrociano ancora con elementi di problematicità”.