Il Tar assolve Tripadvisor: niente multa per recensioni ingannevoli

Tripadvisor

 

Ad arroventare la già calda giornata di ieri è arrivata la sentenza del Tar del Lazio che ha annullato la multa da 500 mila euro che Tripadvisor (il noto portale di viaggi che pubblica le recensioni degli utenti) avrebbe dovuto pagare.

Ma facciamo un passo indietro: nel dicembre del 2014, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, su segnalazione dell’Unione Nazionale Consumatori, aveva comminato al sito del “gufetto” una multa da 500 mila euro puntando l’indice contro la scarsa veridicità di alcune recensioni pubblicate. In pratica, molti sprovveduti internauti si sarebbero fidati delle descrizioni comparse sul sito per poi scoprire che la struttura reclamizzata o non corrispondeva minimamente a quanto scritto o, nel peggiore dei casi, non esisteva affatto. Da qui l’accusa mossa a Tripadvisor: veicola messaggi ingannevoli.

Ma i giudici del Tar non la pensano allo stesso modo. Anzi: Non si rileva alcun messaggio ingannevole – hanno fatto osservare ieri – in quanto Tripadvisor esplicitamente nel sito evidenzia che non è in grado di verificare i fatti (e quindi la veridicità o meno) delle recensioni, che queste costituiscono mere opinioni degli utenti e che l’affidabilità del messaggio deriva dall’esame di un numero elevato di recensioni per la stessa struttura”. In altre parole: la piattaforma non è responsabile di ciò che viene pubblicato e rimette al buonsenso dei fruitori la capacità di discernere la recensione vera (o verosimile) da quella “tarocca”.

La tesi dei giudici è assurdaè stato il laconico commento del segretario dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona – Secondo loro, dato che Tripadvisor non avrebbe mai asserito che le recensioni sono vereallora possono essere anche false. Contiamo sui successivi gradi di giudizio per ottenere giustizia e rimediare a questa tesi grossolana”.

A farsi sentire è stata anche Federalberghi“La sentenza del Tar – si legge in una nota diffusa ieri dall’associazione – conferma l’esistenza di un serio problema, in relazione al quale Tripadvisor, all’ombra di una legislazione lacunosa, continua inspiegabilmente a rifiutarsi di apportare correttivi, che con un minimo sforzo migliorerebbero di molto l’affidabilità del ‘gufo'”. “Questa vicenda – hanno sottolineato gli albergatori – ha tuttavia il merito di aver rivolto al pubblico un messaggio forte e chiaro: l’invito esplicito a non prendere per oro colato tutto ciò che circola in Rete, che purtroppo viene spesso inquinato da furbetti e mascalzoni che si nascondono dietro lo schermo dell’anonimato”.