Coldiretti: sempre meno pane sulle tavole degli italiani

Pane

 

Il cambiamento di una società può misurarsi anche dalla quantità di pane che si porta a tavola. E il passaggio dai ben 1,1 chili che, secondo la Coldiretti, venivano consumati quotidianamente da un italiano nel 1861 (anno dell’Unità d’Italia) ai circa 90 grammi al giorno (poco meno di due fettine a testa) rilevati nel 2014 può aiutare a capire quanto le abitudini – anche alimentari – dei nostri connazionali siano cambiate. Per ragioni differenti.

In occasione della “Festa del Pane” celebrata ieri all’Expo di Milano, la Coldiretti ha diffuso alcuni dati sull’alimento principe della dieta mediterranea. Rilevando, ad esempio, che quasi la metà degli italiani (il 46%) mangia il pane avanzato del giorno prima e che più di 16 milioni hanno preparato, almeno una volta, il pane in casa. Non solo: secondo un sondaggio condotto online dalla Coldiretti, gli italiani hanno abbandonato le abitudini da “spreconi” e non osano più buttare il pane avanzato: il 18% di loro lo surgela, il 12% lo grattugia, il 15% lo dà da mangiare agli animali mentre nel 9% delle famiglie interpellate, il pane non avanza mai.

“Evitare lo spreco del pane – ha dichiarato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvoha un grande valore simbolico, come ci ha ricordato Papa Francesco nell’udienza che ci ha concesso ad inizio anno invitandoci a non scherzare con il pane come ci hanno insegnato i nonni e a ripensare a fondo il sistema di produzione e distribuzione del cibo”. 

E, come già accennato, il consumo del pane, nel nostro Paese, è andato inesorabilmente calando. Dagli 1,1 chilogrammi al giorno del 1861 si è passati, infatti, ai 230 grammi a testa del 1980 quindi ai 197 grammi del 1990 e ai 180 grammi del 2000. E la razione di pane che ogni singolo italiano ha consumato mediamente in questi ultimi 14 anni si è fatta ancora più contenuta: 120 grammi nel 2010, 106 grammi nel 2012, poco meno di 100 grammi nel 2013 e 90 grammi nel 2014.

Cosa accade nel resto del mondo? A guidare la classifica mondiale per consumo di pane è la Turchia (con 105 chili annui a testa), seguita dal Cile (96 chili), dall’Argentina (76 chili) e dalla Svizzera, Polonia e Grecia (tutti con 70 chili all’anno). Poco sotto gli irlandesi (che consumano 68 chili all’anno a testa), gli ungherese e gli olandesi (entrambi con 60 chili) e i tedeschi che non vanno oltre i 55 chili annui.